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Prima vittoria Rajoy, ma governo ancora lontano

Mariano Rajoy, un nuovo governo in Spagna è ancora lontano KEYSTONE/AP/FRANCISCO SECO sda-ats

(Keystone-ATS) A tre settimane dalle politiche del 26 giugno, le seconde in 7 mesi, la Spagna rimane in bilico fra paralisi e governabilità, ma il premier uscente Mariano Rajoy ha conseguito una prima vittoria.

Ha fatto eleggere a presidente del Congresso la fedelissima Ana Pastora oggi nella sessione costitutiva del parlamento.

Il leader popolare, vincitore senza maggioranza delle politiche con 137 deputati su 350, cerca di costruire una quasi impossibile maggioranza che gli consenta di riunire i 176 voti necessari per superare il voto di investitura. Re Felipe VI avvierà martedì le consultazioni sul nome del futuro premier incaricato, con ogni probabilità Rajoy. Un primo voto di investitura potrebbe intervenire il 3 agosto, un secondo il 5.

Dopo avere incassato il ‘no’ dei socialisti alla sua proposta di Gran Coalicion il premier uscente ora lavora all’ipotesi di un governo di minoranza Pp. Ma gli mancano sempre 39 voti per l’investitura. I 71 di Podemos sono esclusi, il Psoe (85) per ora annuncia voto contrario. Il leader di Ciudadanos (32), Albert Rivera, finora ha offerto solo di astenersi. I 25 nazionalisti e indipendentisti catalani e baschi sono contrari o indecifrabili.

Ma il veterano leader popolare sta costruendo dietro le quinte alchimie politiche che potrebbero consentirgli di superare lo scoglio della fiducia, ed evitare al paese nuove elezioni in autunno, le terze in meno di un anno.

La radiografia del voto sul presidente del Congresso conferma che qualcosa si muove. Rajoy ha concluso ieri un patto con Rivera, e i 32 deputati di Ciudadanos hanno votato per Pastor con i 137 popolari raggiungendo una massa critica di 169 seggi. In cambio il partito ‘naranja’ ha ottenuto la prima vicepresidenza del Congresso e un secondo posto nell’ ufficio di presidenza, quando con 32 seggi non aveva diritto a nulla.

Diversi analisti vedono nell’accordo Pp-Ciudadanos la chiave della futura investitura di Rajoy, prevedendo che alla fine il partito di Rivera voterà per il premier. I popolari hanno anche iniziato a distribuire favori agli indipendentisti catalani di Pdc e ai baschi del Pnv, promettendo ai primi (8 deputati) di appoggiare la creazione di un loro gruppo parlamentare autonomo, e cedendo ai secondi (5) una vicepresidenza nel Senato. Così, sull’elezione dei vicepresidenti del Congresso 10 anonimi franchi tiratori hanno votato con Pp e Ciudadanos. Psoe e Podemos hanno subito puntato il dito contro baschi e catalani, sospettati di prepararsi a facilitare l’elezione di Rajoy in agosto, forse con l’astensione o l’uscita dall’aula, contro vantaggi territoriali.

Una tecnica usata in passato per i governi di minoranza del Psoe José Luis Zapatero e del Pp José Maria Aznar. Rajoy continua a sperare anche in una astensione almeno parziale dei socialisti, caldeggiata in nome della governabilità del paese e “all’ultimo minuto” dal leader storico Psoe Felipe Gonzalez. Suspence totale quindi fino al secondo turno dell’investitura il 5 agosto.

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