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Reddito di base: oppositori soddisfatti per il chiaro “no”

Secondo il consigliere nazionale vallesano PPD Yannick Buttet nonché membro del Comitato interpartitico che si opponeva al testo il risultato sul reddito di base incondizionato "È un vero schiaffo" e parla di "buona notizia" (foto d'archivio). KEYSTONE/OLIVIER MAIRE sda-ats

(Keystone-ATS) Gli oppositori dell’iniziativa “Per un reddito di base incondizionato” sono felici del chiaro “no” della popolazione.

“È un vero schiaffo”, ha detto all’ats il consigliere nazionale vallesano PPD Yannick Buttet nonché membro del Comitato interpartitico che si opponeva al testo.

Il Reddito di base (Rbi) è ora sepolto, ha aggiunto. Questa “buona notizia” non impedisce tuttavia di riflettere sul futuro del mondo del lavoro in Svizzera. I quesiti sollevati dagli iniziativisti erano legittimi, la soluzione però non realistica.

Per la consigliera nazionale Susanne Leutenegger-Oberholzer (PS/BL), anche membro del comitato, il chiaro “no” dimostra che la popolazione non vuole che vengano effettuati esperimenti con le assicurazioni sociali. Secondo lei, alcuni punti essenziali erano vaghi: il finanziamento, l’ammontare del Rbi e la problematica delle assicurazioni sociali esistenti.

“Sono convinta che con una preparazione seria, l’iniziativa avrebbe potuto avviare una discussione più ampia e sarebbe stata maggiormente sostenuta”, ha dichiarato Leutenegger-Oberholzer dicendosi molto contenta del risultato finale e precisando che la discussione non si conclude qui.

Il consigliere nazionale Marcel Dobler (PLR/SG) ha detto di essere soddisfatto del verdetto. “La maggior parte dei cittadini non sono pronti a un esperimento tanto radicale”, ha affermato il membro del comitato interpartitico. “L’argomento dovrebbe ora essere archiviato”, ha aggiunto. La digitalizzazione potrebbe in futuro sì portare ad un taglio dei posti di lavoro, ha affermato riferendosi al problema che l’iniziativa intendeva risolvere, “da questo siamo però ancora parecchio lontani”.

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