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RI bocciata al 59%, sì a Fostra e stranieri

I socialisti esultano per il risultato delle votazioni KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) La terza riforma dell’imposizione delle imprese (RI imprese III) viene bocciata nella misura del 59%. Sì agli altri due oggetti: fondo stradale (FOSTRA) con il 62% e naturalizzazione agevolata dei giovani stranieri (59%). Partecipazione: 46%.

Sulla riforma dell’imposizione delle imprese, Claude Longchamp (gfs.Bern) ha detto alla tv svizzerotedesca SRF. “Bisogna rifare i compiti”. A suo parere i fautori non sono riusciti a far capire che la riforma è necessaria a causa della pressione internazionale, ma gli oppositori hanno però potuto sfruttare la diffusa diffidenza nei confronti del progetto concreto. Hanno detto di sì soltanto NW, ZG, TI e VD.

La seconda riforma dell’imposizione delle imprese era stata accettata alle urne nel 2008 con una proporzione di voti favorevoli del 50,5%.

Il verdetto odierno mette fine a una campagna molto accesa su un tema assai complesso. La destra, i Cantoni e il Consiglio federale non sono riusciti a convincere che si tratta di una riforma inevitabile e di un investimento nel futuro. Il PS ha denunciato una serie di regali fiscali alle multinazionali e agli azionisti sulle spalle della popolazione, classe media in testa.

Le recenti critiche di Eveline Widmer-Schlumpf hanno certamente contribuito a fare pendere la bilancia a favore del “no”. L’ex ministra delle finanze aveva criticato i ritocchi effettuati dalla maggioranza del parlamento, che avevano a suo avviso tolto equilibrio al progetto.

Bisognerà ora trovare un compromesso su nuovi sgravi fiscali chiamati a sostituire gli statuti speciali invisi all’Unione europea e all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Sì a FOSTRA

Chiaro “sì” al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA): i voti favorevoli al decreto federale sono stati il 61,9%. Nessun cantone ha detto di no.

La ministra dei trasporti Doris Leuthard ha ripescato parte del decreto concernente la rete delle strade nazionali, abbandonato dopo il “no” popolare del 24 novembre 2013, rifiuto motivato essenzialmente con l’aumento della vignetta autostradale: il testo prevede il passaggio di circa 400 chilometri di strade cantonali alla Berna federale.

Dotato di 3 miliardi di franchi l’anno, il FOSTRA andrebbe ad aggiungersi al fondo ferroviario accolto dal popolo nel 2014. La Confederazione intende attingervi per sostituire le infrastrutture stradali obsolete.

Per la presidente della Confederazione, la vittoria di oggi andrebbe inoltre ad aggiungersi al “sì” dello scorso anno alla costruzione di una seconda galleria autostradale al San Gottardo.

Naturalizzazione agevolata

La naturalizzazione dei giovani stranieri di terza generazione è stata accolta dal 60,4% della popolazione.

Soltanto sette Canoni della Svizzera tedesca hanno detto di no (UR, SZ, OW, GL, AI, SG, TG).

Tutti i grandi partiti erano a favore, con l’unica eccezione dell’UDC.

Una vittoria magnifica e inattesa: è la reazione della consigliera nazionale Ada Marra (PS/VD), in prima linea fra i favorevoli alla naturalizzazione agevolata. “È una grande gioia e una grande soddisfazione per me oggi”, ha affermato Marra, che aveva molto a cuore il progetto, ai microfoni della RTS. La deputata di origini pugliesi è particolarmente felice per il sì dei cantoni, che non si aspettava. “Sono senza parole, avevo preparato il mio discorso pensando che il popolo avrebbe detto sì e i cantoni no”, ha aggiunto.

È una grande vittoria perché dimostra come non si possa mischiare tutto, ha detto Marra facendo riferimento al manifesto dei contrari con la donna in niqab. La consigliera nazionale aveva fra l’altro personalmente promesso una ricompensa a chi avrebbe trovato una giovane di terza generazione in burqa.

Analoga la reazione del collega di partito vallesano Mathias Reynard. “Eravamo molto preoccupati riguardo all’esito dei cantoni”, ha detto. Ma l'”aggressiva campagna” dei contrari non ha funzionato. Molto si è giocato sulle reti sociali e sul terreno, per esempio attraverso le associazioni di italiani e di spagnoli.

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