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Ricerca e formazione a Nazionale, tassazione imprese a Stati

Tutto pronto per tornare a lavorare. KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Sono ripresi stamane i lavori alle Camere federali. Il Consiglio nazionale (08.00-13.00) si dovrà occupare, in apertura, della Promozione dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione negli anni 2017-2020.

Rispetto al credito di 26 miliardi proposto dal Consiglio federale, la commissione preparatoria chiede di stanziare 286 milioni di franchi supplementari. Questa somma verrebbe utilizzata per aumentare i contributi forfettari della Confederazione ai Cantoni, per il sostegno allo svolgimento degli esami federali di professione e per gli esami professionali superiori, nonché per aiutare coloro che frequentano i corsi preparatori a queste prove.

Il Consiglio degli Stati (08.15-13.00) dovrà affrontare, a livello di divergenze, la terza riforma dell’imposizione delle imprese. Due importanti differenze dividono ancora i rami del parlamento.

Per venire incontro al Nazionale, la commissione preparatoria del Consiglio degli Stati sarebbe disposta ad accogliere l’idea di concedere alle aziende che investono in fondi propri di dedurre gli interessi nozionali. I Cantoni sarebbero liberi di applicare o meno simile misura.

Quale contropartita ai maggiori mancati introiti, si chiede al Nazionale si rivedere la propria posizione in merito alla tassazione parziale dei dividendi, portando l’attuale aliquota base dal 50% al 60%. Tale compromesso, se accolto, dovrebbe soddisfare i Cantoni, molti dei quali scontenti col Nazionale per gli eccessivi sgravi fiscali concessi finora nel corso dell’esame di questo importante progetto.

Sull’altra divergenza, gli Stati non intendono cedere. Si tratta della quota di imposta federale diretta che i Cantoni possono tenere per sé: la commissione ribadisce il 21,2%, mentre il Nazionale si è espresso finora per il 20,5% (attualmente la quota è pari al 17%).

I maggiori introiti per i Cantoni dovrebbero compensare in parte le minori entrate – calcolate a un miliardo di franchi – causate dalla prevista abolizione degli statuti speciali per le società holding e quelle di gestione invisi all’Unione europea e all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

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