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Ritirata iniziativa “riparazione” per collocamenti coatti

(Keystone-ATS) Il comitato dell’iniziativa popolare “per la riparazione” ha annunciato oggi il ritiro del testo dopo il sì delle Camere al controprogetto indiretto che prevede un risarcimento per le vittime di collocamenti coatti.

Si tratta però di un ritiro “con la condizionale”, viene precisato. Esso sarà definitivo soltanto se non verrà lanciato il referendum contro la nuova Legge federale sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981, approvata dal parlamento nella sessione conclusasi oggi.

Questa propone l’istituzione di un fondo di 300 milioni di franchi da destinare alle decine di migliaia di persone che sono state collocate o internate fino a quella data sulla base di decisioni amministrative, senza l’esame di un tribunale.

“Sarebbe stato irresponsabile non entrare in materia su questo controprogetto”, ha detto all’ats Pascal Krauthammer, responsabile della campagna denominata “Riparazione a favore dei bambini che hanno subito collocamenti coatti e delle vittime di misure coercitive a scopo assistenziale” o più semplicemente “Iniziativa per la riparazione”. Molte vittime sono in età avanzata e in cattiva salute. Con la decisione del parlamento potranno ora essere aiutate velocemente, ha detto Krauthammer.

La nuova legge è stata approvata oggi in votazione finale dal Consiglio nazionale con 149 voti contro 47 e due astensioni e dal Consiglio degli Stati con 39 voti contro 1 e quattro astensioni. Il controprogetto indiretto all’iniziativa “per la riparazione” prevede che la Confederazione paghi alle vittime ancora in vita, stimate da Berna attorno alle 12’000-15’000, da 20 a 25’000 franchi a testa, a seconda del numero di persone che si annunceranno. La somma finale non potrà però essere superiore a 300 milioni.

L’iniziativa popolare, munita di 108’709 firme convalidate, chiedeva un fondo più consistente, di 500 milioni di franchi. Secondo il comitato, che si basa su una valutazione di storici, il numero delle vittime sarebbe infatti di circa 20’000 persone, ben superiore a quello stimato dal governo.

Il controprogetto prevede anche un’analisi scientifica esaustiva su questo triste capitolo della storia svizzera, nonché un dibattito di società.

La nuova legge deve entrare in vigore tre mesi dopo lo scadere del termine per il referendum. Secondo la consigliera federale Simonetta Sommaruga i primi risarcimenti potranno essere pagati al più presto nel corso dell’anno prossimo.

In Svizzera, prima del 1981, decine di migliaia di persone sono state internate sulla base di un provvedimento amministrativo, senza la decisione di un tribunale. Molte donne sono state costrette a sottoporsi a una sterilizzazione o ad abortire, migliaia di bambini sono stati dati in adozione contro la volontà delle loro madri o collocati in istituti e costretti a lavorare senza remunerazione, aveva ricordato in una conferenza stampa Simonetta Sommaruga presentando il messaggio del governo al parlamento il 4 dicembre 2015.

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