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Siria: 13’000 giustiziati in carcere? Mosca, “provocazione”

Vista aerea del famigerato carcere di Saydnaya. Keystone/EPA AMENSTY INTERNATIONAL/AMENSTY INTERNATIONAL / FORENSIC ARCHITECTURE HANDOUT sda-ats

(Keystone-ATS) La Russia bolla come “un’altra deliberata provocazione” il rapporto pubblicato da Amnesty International secondo cui in cinque anni, tra il 2011 e il 2015, 13’000 persone sono state giustiziate nella prigione di Saydnaya su ordine delle autorità di Damasco.

“È un peccato – ha detto la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova – che” il rapporto di Amnesty International “arrivi in un momento cruciale per la soluzione della crisi siriana. Infatti – ha proseguito – questa è solo un’altra deliberata provocazione mirata a versare benzina sul fuoco del conflitto siriano che si affievolisce e ad aumentare ancora le tensioni e far sì che le persone in Siria si odino ancora di più”.

La Russia è un alleato del governo di Damasco. Nel rapporto, basato su interviste a 31 ex carcerati e oltre 50 funzionari, Amnesty sottolinea che le esecuzioni sono state autorizzate da alti funzionari, inclusi i vicepresidenti di Bashar al-Assad, e che nel carcere di Saydnaya, detto “il mattatoio”, gruppi di 20-50 persone venivano impiccati una o due volte alla settimana.

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