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Stati: verso 4 seggi ecologisti

Onda verde anche agli Stati KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) L’onda d’urto dello tsunami verde che ha investito il Consiglio nazionale ha raggiunto anche il Consiglio degli Stati.

Gli ecologisti si sono aggiudicati due seggi e sono in posizione di ballottaggio favorevole per altre due poltrone. La presidente del partito nazionale Regula Rytz ottiene inoltre un risultato lusinghiero a Berna e va al secondo turno.

Il successo del partito ecologista è molto significativo per una Camera che, nella sua stragrande maggioranza, viene eletta col sistema maggioritario. Questo metodo favorisce generalmente personalità capaci di raccogliere un vasto consenso che, quindi, per definizione, non si situano ai margini dello spettro politico.

I Verdi, come mostra la ricerca pubblicata la settimana scorsa dai politologi zurighesi dell’istituto Sotomo, guidato da Michael Hermann, in Consiglio nazionale sono situati all’estrema sinistra. Il loro solo rappresentante agli Stati nella scorsa legislatura, Robert Cramer (GE), ha ottenuto una nota di -9,2 su una scala da -10 (estrema sinistra) a +10 (estrema destra). Analogamente a quanto avvenuto per il Nazionale, almeno in alcuni cantoni l’elettorato ha dunque fatto proprie le preoccupazioni climatiche concretizzatesi negli scorsi mesi in manifestazioni di massa in numerose città elvetiche.

A Neuchâtel, dove i “senatori” sono eletti col sistema proporzionale, il successo dei Verdi sorprende meno. Céline Vara (oltre 10’000 suffragi) si è imposta sulle due socialiste Silvia Locatelli e Martine Docourt Ducommun (entrambe circa 8500 schede), che avrebbero dovuto difendere il seggio di Didier Berberat, che non si è ripresentato. Il PS perde uno dei suoi seggi storici in un Cantone che per anni si è fatto rappresentare da un binomio PS-PLR.

La grossa sorpresa è costituita dal seggio ottenuto dai Verdi a Glarona, a scapito dell’UDC. Il 35enne Mathias Zopfi, già presidente del Gran Consiglio e vicesindaco del Comune di Glarona Sud, si è imposto per 252 voti sull’uscente Werner Hösli, “senatore” dal 2014. In questo modo i democentristi perdono uno dei loro mandati in un cantone tradizionalmente borghese.

Gli ecologisti potrebbero ottenere due altre poltrone. A Ginevra, dopo lo spoglio del 95% delle schede, l’attuale consigliera nazionale Lisa Mazzone, 30 anni, sta realizzando la miglior elezione e dovrebbe dunque facilmente difendere il seggio di Robert Cramer, che ha rinunciato a ricandidarsi.

Nel canton Vaud le due candidate rosso-verdi sono risultate nettamente in testa al primo turno: l’ecologista Adèle Thorens ha ottenuto oltre 72’000 voti, mentre Ada Marra (PS) ne ha raccolti poche centinaia di meno. Segue, ma molto staccato, il “senatore” uscente del PLR Olivier Français con poco più di 53’000 suffragi.

I Verdi hanno fatto faville anche a Berna. Il consigliere agli Stati uscente Hans Stöckli (PS) si è piazzato in testa, ottenendo oltre 122’000 preferenze, mancando tuttavia la maggioranza assoluta. È stato seguito dalla presidente degli ecologisti e attuale consigliera nazionale Regula Rytz (pressoché 120’000 suffragi), tallonata strettamente – 330 voti – dal presidente della sezione cantonale dell’UDC e consigliere nazionale Werner Salzmann.

In una giornata in cui il verde ha fatto capolino anche in cantoni inattesi, appare in controtendenza il voto a Basilea Campagna. Nella gara per il seggio – l’unico del cantone – che nella passata legislatura era di Claude Janiak (PS) ha ottenuto più voti (oltre 38’000) Daniela Schneeberger (PLR). La consigliera nazionale dei Verdi Maya Graf – che godeva tra l’altro dell’appoggio di Gioventù socialista – ha ricevuto 23’000 preferenze. Terzo, ma a ridosso della Graf, è risultato il candidato socialista Eric Nussbaumer. I cittadini sceglieranno il loro “senatore” in un ballottaggio.

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