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Strage a Baghdad durante la visita di Hollande

Il presidente François Hollande mentre visita una postazione militare KEYSTONE/AP/CHRISTOPHE ENA sda-ats

(Keystone-ATS) Ancora decine di morti a Baghdad in una serie di attentati terroristici – di cui il più grave rivendicato dall’Isis – poco dopo che il presidente francese François Hollande era arrivato in città per rinnovare l’impegno di Parigi nella guerra allo Stato islamico.

L’attacco più grave, con un bilancio di 39 morti e una sessantina di feriti, è avvenuto a Sadr City, un vasto sobborgo sciita nell’est della capitale irachena, più volte preso di mira dagli attentati dell’Isis – e prima ancora di al Qaida in Iraq – a partire dal 2003, anno della caduta del regime di Saddam Hussein.

Secondo i testimoni, un furgone bomba è stato fatto saltare in aria da un kamikaze in un affollato mercato di frutta e verdura, dove l’attentatore aveva attirato intorno a sé una piccola folla fingendo di volere ingaggiare lavoratori giornalieri.

“L’attentatore ha fatto saltare in aria il furgone dopo che gli uomini in cerca di lavoro vi erano entrati”, ha spiegato il primo ministro iracheno Haidar al Abadi durante una conferenza stampa congiunta con Hollande.

Poco dopo l’Isis ha rivendicato l’attacco, insieme ad un altro avvenuto sabato sempre a Baghdad che aveva provocato 28 morti. Ma altre persone – sette in tutto secondo fonti di polizia – sono morte in altre esplosioni avvenute nelle ore successive sempre nella parte orientale di Baghdad.

In particolare il portavoce del ministero dell’Interno, Saad Maan, ha detto che un’autobomba è esplosa vicino all’ospedale Al Kindi, sulla Via Palestina, mentre un’altra è stata fatta saltare in aria nei pressi dell’ospedale Al Jawader, anch’esso a Sadr City.

Al Abadi ha invitato sia le forze di sicurezza sia la popolazione ad “essere prudenti e rimanere in allarme” per quelli che ha definito “i colpi di coda” dell’Isis, mentre le forze governative “stanno colpendo duramente la testa” dell’organizzazione con l’offensiva in corso su Mosul dal 17 ottobre.

Fino ad ora l’esercito ha riconquistato circa un quarto di quella che è la ‘capitale’ dello Stato islamico fin dal 2014, soprattutto i quartieri periferici orientali. La settimana scorsa le operazioni sono riprese dopo una sosta di due settimane, dovuta all’accanita resistenza dei jihadisti e al maltempo che ostacolava i raid aerei della Coalizione internazionale a guida Usa.

Della Coalizione fa parte la Francia. Hollande ha ribadito oggi l’impegno del suo governo, affermando che combattere l’Isis in Iraq serve anche a “prevenire gli attacchi sul territorio francese”. Il presidente, parlando ai militari francesi che addestrano le forze speciali irachene, ha aggiunto che “tutto ciò che contribuisce alla ricostruzione in Iraq è condizione importante per evitare che Daesh possa agire sul nostro suolo”.

Incontrando nel pomeriggio il presidente iracheno, Fuad Massum, Hollande si è mostrato ottimista, affermando che “il 2017 sarà un anno di vittoria” contro il terrorismo.

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