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Swatch Group: utile netto dimezzato nel 2016

Utile in netto calo per Swatch Group nel 2016 KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) Swatch Group ha fatto segnare lo scorso anno una contrazione dell’utile netto del 47%, a 593 milioni di franchi. Il volume d’affari è dal canto suo sceso del 10,6% a 7,55 miliardi, ha indicato oggi l’azienda con sede a Bienne (BE).

Il dividendo verrà ridotto in modo maggiore di quanto previsto. Swatch manifesta però ottimismo per l’anno in corso.

La previsione di una “crescita sana” per il 2017 si basa sulle vendite nuovamente in progressione da qualche mese in Asia e nel Medio Oriente, anche per le marche di lusso.

L’utile operativo Ebit è crollato del 44,5% a 805 milioni di franchi, corrispondente a un margine operativo del 10,7%. Nel 2015 tale margine si era fissato al 17,2%. L’evoluzione si spiega con la modesta utilizzazione delle capacità di produzione. Ma il presidente della direzione, Nick Hayek, non cessa di ripetere di non voler compromettere le competenze delle 18 marche del gruppo riducendole.

In valuta locale il fatturato si è contratto del 10,8%. Lo scorso anno è stato segnato infatti da un netto calo della domanda, in particolare nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2015.

Swatch proporrà agli azionisti un dividendo ridotto a 6,75 franchi per azione al portatore e a 1,35 franchi per il titolo nominativo, contro rispettivamente 7,50 franchi e 1,50 franchi nel 2015.

I risultati sono inferiori alle previsioni degli analisti consultati dall’agenzia di stampa finanziaria Awp, che stimavano in media un fatturato di 7,72 miliardi di franchi, un Ebit di 848 milioni e un utile netto di 666 milioni. Gli analisti prevedevano inoltre un dividendo più elevato, di 7,05 franchi, per l’azione al portatore.

Nel 2016, le vendite del comparto orologi e gioielli hanno registrato una diminuzione del 10,7% a 7,31 miliardi di franchi. Il margine operativo della divisione ha raggiunto il 12,2%, contro il 18,8% nel 2015. Il gruppo precisa però che quest’ultimo ha potuto essere accresciuto di due punti percentuali nel secondo semestre rispetto al primo.

Per il 2017, la direzione prevede una “crescita sana in valuta locale” dopo che l’andamento degli affari è evoluto positivamente in novembre, dicembre e gennaio, in particolare nella Cina continentale. La società di Bienne prevede un’evoluzione analoga per i mercati europeo e statunitense.

Anche gli analisti di Bernstein pensano che nell’anno in corso il gruppo andrà in contro a un’evoluzione positiva ma, a loro avviso, ciò non giustifica la decisione di Swatch di non rivedere verso il basso la capacità di produzione.

Dal canto suo Vontobel ricorda che il margine operativo del 10,7% è il più basso registrato dal 1997. I costi della manodopera sono calati del 2% ma le altre spese sono cresciute del 3%: gli sforzi sono stati insufficienti, affermano gli specialisti della banca.

Il gruppo proseguirà la strategia di rafforzamento della produzione svizzera e ciò malgrado condizioni di cambio molto negative. Swatch riconosce del resto di aver subito perdite cumulate di 5 miliardi di franchi in termini di fatturato tra il 2011 e il 2016 a causa proprio dei tassi di cambio.

In programma vi è anche l’estensione della rete di distribuzione. Nel 2016, 100 negozi supplementari hanno permesso di rafforzare le attività di vendita di dettaglio, che valgono il 30% del fatturato globale.

In Europa le vendite sono calate in Francia e in Belgio: per Swatch la causa sono gli attentati nei due Paesi, che hanno tenuto lontano i turisti. La situazione è rimasta stabile in Italia e Spagna. Nel Regno Unito, grazie all’indebolimento della sterlina, le vendite hanno fatto segnare una progressione a due cifre.

A Hong Kong la situazione negli ultimi mesi si è normalizzata, mentre in Cina continentale la domanda ha registrato una crescita del 20%. Anche Corea del Sud e Medio Oriente hanno fatto segnare una progressione a due cifre. In America settentrionale le vendite sono debolmente diminuite.

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