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TAF: via libera a rimborso IVA del canone radiotelevisivo

Un'immagine simbolica mostra due ragazzi guardare la televisione (foto d'archivio). KEYSTONE/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) L’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) deve rimborsare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) prelevata sul canone radiotelevisivo. È quanto ha deciso il Tribunale amministrativo federale (TAF), che ha dato ragione ad un privato cittadino.

Non vi è alcun fondamento giuridico per prelevare l’IVA dai contribuenti, sostiene il TAF nella sua sentenza. Il telespettatore aveva richiesto la restituzione del relativo importo da lui pagato a partire da fine gennaio 2007, ovvero 45,35 franchi. Oltre a questo dovrà essergli versato anche il 5% di interessi a partire dalla data di inadempienza.

Nell’ottobre del 2015 l’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori – che unisce Fédération romande des consommateurs (FRC), Stiftung für Konsumentenschutz (SKS) e Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) – aveva chiesto in nome di 5000 persone il rimborso dell’IVA versata dal 2005 sul canone radio-tv. Questi casi e altri tre sono ancora pendenti al TAF.

Nella sentenza odierna non viene chiarita la questione della prescrizione. Sara Stalder, direttrice della SKS , spera che la decisione del tribunale porti alla risoluzione dei casi dell’alleanza. Secondo lei non è chiaro se il diritto al rimborso valga per tutti o solo per le persone che lo richiedono. A questo scopo oggi l’organizzazione ha lanciato sul suo sito internet un appello all’UFCOM, a cui possono unirsi tutti i contribuenti.

Dal canto suo, l’UFCOM ha riferito all’ats che sta attualmente esaminando la sentenza, contro la quale potrebbe ancora essere presentato ricorso al Tribunale federale (TF).

Tra il 1998 e il 2014 sono stati fatturati annualmente fra i 21 e i 33 milioni di franchi d’IVA sul canone radiotelevisivo. Da quando, nell’aprile del 2015, il TF aveva deciso che questa non è applicabile al canone, le fatture vengono inoltrate senza conteggiare l’imposta.

Lo scorso dicembre il TF ha inoltre respinto il ricorso della Società svizzera di radiotelevisione (SSR). Questa chiedeva di essere ammessa quale parte in causa nel processo relativo a un eventuale rimborso. (Sentenza A-7678/2015 del 25.01.2017)

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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