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Trump: Putin, ‘non lo conosco né ho motivi per difenderlo’

Vladimir Putin all'odierna conferenza stampa Keystone/EPA POOL/SERGEI ILNITSKY/POOL sda-ats

(Keystone-ATS) Vladimir Putin dice di non conoscere Donald Trump e di non avere quindi “nessun motivo né per attaccarlo né per criticarlo né per difenderlo”.

Poi bolla come “evidentemente false” le notizie secondo le quali i servizi segreti russi avrebbero spiato il tycoon americano quando si trovava a Mosca e la Russia avrebbe quindi dati compromettenti sul suo conto.

“Io – ha detto Putin durante una conferenza stampa – non conosco il signor Trump, non l’ho mai incontrato, non so cosa farà in ambito internazionale, perciò non ho nessun motivo né per attaccarlo né per criticarlo né per difenderlo in alcun modo. Non ci rivolgeremo neanche al comitato del premio Nobel perché sia insignito del premio Nobel per la Matematica, per la Fisica o per qualsiasi altra materia, non ne ho ragione”.

Il leader del Cremlino ha quindi ricordato che quando è arrivato a Mosca, Trump “non era affatto un politico” ma “solo un imprenditore, uno dei ricchi americani”: “Possibile – ha proseguito – che qualcuno pensi che da noi i servizi seguano ogni miliardario americano? È semplicemente un totale delirio”.

Putin si è detto sicuro che le relazioni tra la Russia e gli Stati Uniti “si normalizzeranno” e che ciò sarà in sintonia con “gli interessi sia delle nazioni europee sia di quelle americana e russa” e favorirà “lo sviluppo dell’economia mondiale, la stabilità nel mondo e una maggiore sicurezza”.

Il presidente russo non ha risparmiato una frecciata all’uscente amministrazione Obama: “Mi pare che loro, avendo fatto pratica a Kiev, siano pronti a organizzare un Maidan a Washington soltanto per impedire a Trump di entrare in carica”, ha detto Putin.

Il leader del Cremlino ha accusato l’amministrazione presidenziale americana uscente di voler “legare le mani e i piedi” a Trump e ostacolare “la realizzazione delle proposte da lui fatte in campagna elettorale al popolo americano sia all’interno del Paese sia nell’area internazionale”.

“Ma immaginatevi – ha proseguito Putin – come si può fare qualcosa per migliorare i rapporti russo-americani se vengono lanciate tali bufale come l’intromissione di qualche hacker nel corso della campagna elettorale”. Il presidente russo ha poi ribadito la sua posizione sui presunti attacchi degli hacker russi contro il partito democratico: “Gli hacker – ha dichiarato – non hanno composto niente, non hanno inventato niente, chiunque fossero hanno soltanto portato a galla i materiali”.

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