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Tv: Record Trono di spade agli Emmy della diversità

Soddisfatti i premiati KEYSTONE/EPA/MIKE NELSON sda-ats

(Keystone-ATS) Veep migliore commedia e Il Trono di Spade migliore serie drammatica da guinness: vince per due anni consecutivi, raggiungendo così il record di serie di prima serata più premiata di sempre.

A parte queste due vittorie molto scontate, per il resto sono state molte le sorprese alla 68ma edizione degli Emmy Award, gli Oscar della televisione che ogni anno a settembre decretano il meglio della stagione appena avviata confermando la loro vocazione di premi alla diversità che tanto scarseggia invece negli Oscar.

Veep si riconferma dall’anno scorso migliore commedia e Il trono di spade riafferma la sua popolarità non solo fra il pubblico ma anche fra i membri dell’Academy of Television Arts and Sciences che ogni anno scelgono i vincitori.

Games of Thrones non ha vinto infatti molti dei premi per cui era stata nominata. Maggie Smith è la migliore attrice non protagonista di una serie drammatica per la sua straordinaria interpretazione della contessa di Violet di Grantham in Downton Abbey, battendo tre candidate per Games of Thrones: Lena Headey, Emilia Clarke e Maisie Williams, fra gli uomini Peter Dinklage e Kit Harrington di Trono di Spade sono stati battuti a sorpresa da Ben Mendelssohn per Bloodline.

Sorprese anche fra i protagonisti delle serie drammatiche. Ramey Malek per Mr Robot, nuovo serial che ipotizza una rivoluzione ad opera di hacker, ha battuto Kevin Spacey, candidato quattro volte per House of Cards e mai uscito vincitore. Fra le donne, a vincere è stata Tatiana Maslany per Orphan Black che ha battuto star come Viola Davis per Le regole del delitto perfetto, Robin Wright per House of Cards e Claire Danes per Homeland.

Il primo premio assegnato in serata è stato anch’esso una sorpresa. La statuetta per il migliore attore non protagonista è andato a Louie Anderson che interpretava una donna, la madre del protagonista Chip (Zach Galifianakis) nella serie commedy Baskets che aveva un’unica nomination ed è andata a segno.

L’analogo premio al femminile è andato a Kate McKinnon per lo show Saturday night live. Mentre più scontate sono state le premiazioni agli attori protagonisti di una commedia. Julia Louis-Dreyfus per il quinto anno consecutivo ha vinto per Veep e Jeffrey Tambor ha portato a casa l’analoga statuetta al maschile per Transparent, serie che racconta il mondo transgender che ha vinto anche il premio alla regia (Jill Soloway).

Fra le miniserie a vincere a mani basse è stato il doc-drama Il caso OJ Simpson, prima stagione di American Crime Story, che ha vinto il premio più importante, per la migliore miniserie e altre 4 statuette: la migliore sceneggiatura, migliore attore e la migliore attrice non protagonisti (Sterling K. Brown e Sarah Paulson) e migliore attore protagonista, Courtney B. Vance.

Presentato da Jimmy Kimmel, la serata ha avuto una tono politico piuttosto acceso. Prima Jeb Bush ha fatto la sua apparizione nello sketch iniziale, poi il presentatore ha tirato una stoccata a Donal Trump: Indicando Mark Burnett, il produttore inglese di di the Apprentice, il programma che ha dato la popolarità televisiva ai tycoon americano, Kimmel ha detto “Se vince Trump, prendetevela con lui”.

Anche Julia Louis-Dreyfus se l’è presa con Trump mentre Courtney B. Vance ha concluso il suo discorso di accettazione con la frase: “Obama out, Hilary in”, chiaro appoggio alla candidata democratica alla Casa Bianca.

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