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USA 2016: Hillary gioca carta Putin. Leader nazisti Usa con Trump

(Keystone-ATS) I nazisti Usa tifano Donald Trump. E Hillary Clinton, con un nuovo spot, gioca la carta dell’asse Trump-Putin. Si chiude così quella che per il candidato repubblicano alla Casa Bianca è stata una “settimana orribile”, come qualche osservatore l’ha definita.

Con i sondaggi che – salvo rare eccezioni – lo vedono in caduta libera sia a livello nazionale che negli Stati-chiave, quelli determinanti per la vittoria finale.

L’ultima rilevazione è quella di Abc e Washington Post, che danno la candidata democratica avanti di 8 punti. Un vantaggio che sale a 12 punti in uno Stato-chiava come la Virginia.

Certo, non aiutano Trump le parole del leader dell’American Nazi Party, Rocky Suhayda, che fanno il paio con quelle delle settimane passate di alcuni esponenti del Ku Klux Klan. Parole che non possono che mettere in imbarazzo la campagna del tycoon, per non parlare di un partito repubblicano già allo sbando.

“Trump rappresenta una reale opportunità per i bianchi nazionalisti. Un’opportunità che non capiterà mai più”, ha detto Suhayda nel corso di una trasmissione radiofonica, secondo quanto riporta il Washington Post. “La campagna di Trump – ha incalzato il leader nazista, 64 anni, del Michigan – ha mostrato che i nostri punti di vista non sono così impopolari”.

Trump per ora tace. Nessuno della sua campagna è intervenuto per commentare. Si preferisce continuare ad attaccare Hillary, mettendo in dubbio adesso le sue capacità mentali per poter ricoprire la carica di presidente degli Stati Uniti. “Qualunque persona la cui testa va in corto circuito non può farlo”, è l’affondo del tycoon, che gioca su quello ‘short circuits’ con cui l’ex segretaria di Stato era tornata poche ore prima a spiegare la vicenda dello scandalo delle email.

Intanto la campagna della ex first lady sceglie di cavalcare le speculazioni sulle possibili connivenze – tra l’altro mai provate – tra il tycoon e il leader del Cremlino. Voci alimentate dalle parole dell’ex capo della CIA, Michael Morell, che ha definito Trump “un agente inconsapevole di Putin”. E in uno spot si mettono a confronto le affermazioni dei due chiedendo agli elettori: “Qual’è il collegamento?”. “Il fascino di Trump per Putin – spiega lo staff dell’ex segretaria di Stato – è confermato da un’agenda politica che in molti punti coincide con le priorità politiche di Putin”.

Intanto crescono all’interno del partito repubblicano – raccontano i principali media Usa – le voci di coloro che oramai danno per persa la battaglia per la Casa Bianca. E crescono anche gli appelli agli elettori conservatori frustrati da Trump perché votino invece in massa i candidati del partito al Congresso. Quei candidati che rappresentano il futuro baluardo contro le politiche di una Clinton presidente.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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