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WOZ poteva spiare capo degli 007 svizzeri, lo dice Consiglio stampa

(Keystone-ATS) Un giornalista può spiare in incognito il responsabile dei servizi segreti svizzeri, per dimostrare quanto si può sapere di una persona senza che questa venga a conoscenza del fatto di essere sotto osservazione. Lo sostiene il Consiglio svizzero della stampa (CSS), istituzione che non ha carattere giuridico ma che prende posizione su questioni concernenti l’etica del mass media.

Il CSS si è espresso su un articolo pubblicato nel dicembre 2013 del settimanale di sinistra “WochenZeitung” (WOZ), che nell’edizione cartacea e anche creando un apposito sito aveva preso di mira il direttore del Servizio della attività informative della Confederazione (SIC) Markus Seiler.

Il responsabile della comunicazione del SIC aveva presentato reclamo al Consiglio della stampa, che è stato però nel frattempo respinto. Secondo i “giudici” nella vicenda esisteva un interesse pubblico e i cronisti potevano raccogliere informazioni solo in incognito. Non hanno quindi violato la Dichiarazione dei doveri e dei diritti dei giornalisti.

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