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USS: rafforzare via bilaterale, no ad accordo quadro istituzionale

Il neo presidente dell'USS Pierre-Yves Maillard ha ribadito il no dell'Unione sindacale svizzera all'accordo quadro KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) I delegati dell’Unione sindacale svizzera (USS), in assemblea oggi a Berna, hanno ribadito con forza una serie di esigenze: si sono in particolare opposti all’accordo quadro istituzionale nella sua forma attuale.

“Non accettiamo questo accordo quadro”, ha detto, secondo la versione scritta del suo discorso, il neopresidente della centrale sindacale Pierre-Yves Maillard. “Ci opponiamo in modo fondamentale al fatto che le nostre misure di protezione dei salari siano sottoposte a un esame, da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea, sulla compatibilità con i principi della libertà di commercio”, ha aggiunto l’ex consigliere di Stato vodese (PS), alla testa dell’USS dallo scorso mese di maggio.

Le misure di accompagnamento non possono essere considerate discriminatorie: “i salari svizzeri e condizioni di lavoro conformi ai nostri usi e ai nostri contratti collettivi di lavoro (CCL) sono la base a partire dalla quale la competizione può cominciare”, ha sottolineato Maillard.

I delegati hanno peraltro chiesto un rafforzamento della via bilaterale tra Svizzera e Unione europea (Ue). Sono inoltre tornati a bocciare un qualsiasi innalzamento dell’età di pensionamento e promesso battaglia per un’AVS più forte. Infine hanno espresso il loro sostegno allo sciopero femminista del 14 giugno.

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