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Venezuela: Kellog’s chiude sua fabbrica, Maduro la sequestra

La filiale venezuelana di Kellogg's ha chiuso ieri la sua fabbrica, che è stata poi sequestrata dal governo KEYSTONE/EPA EFE/MIGUEL GUTIERREZ sda-ats

(Keystone-ATS) La filiale venezuelana della multinazionale alimentare americana Kellogg’s ha chiuso ieri la sua fabbrica nello stato di Apure, e il presidente Nicolas Maduro ha annunciato che è stata sequestrata dal suo governo e “restituita al popolo”.

I lavoratori della fabbrica, nella città di Maracay, hanno trovato chiuse le porte dello stabilimento e hanno ricevuto una lettera nella quale l’azienda ha comunicato che “il deterioramento della situazione economica e sociale nel Paese ci ha obbligato a cessare le nostre operazioni a partire dalla data di oggi”. Lo stabilimento era stato aperto 56 anni fa.

Poche ore dopo, in un meeting elettorale in vista delle presidenziali di domenica prossima – nelle quali sarà candidato alla rielezione – Maduro ha annunciato che la Kellogg’s, “controllata da investitori messicani, si è svegliata oggi con le porte chiuse e ai suoi lavoratori hanno pagato gli stipendi e la liquidazione, il che è incostituzionale ed illegale”.

“Il governo rivoluzionario ha riaperto l’azienda, e l’abbiamo consegnata ai lavoratori: ora sta già producendo”, ha aggiunto. La decisione della Kellogg’s, ha sostenuto Maduro, è stata presa per “generare paura”. “Perché l’hanno fatto oggi? Perché siamo a quattro giorni dalle elezioni e credono che così il popolo si spaventerà”, ha spiegato.

“Imperialisti, oligarchi, a questo popolo non lo spaventa nessuno, perché ha un presidente ed un governo che lo proteggono”, ha esclamato il presidente, che ha promesso che i proprietari dell’azienda “ora pagheranno davanti alla giustizia”, per cui ha disposto “un’allerta rossa per la loro cattura”.

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