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Viandanti fra i secoli

L'Alte Spittel, la residenza estiva di Kaspar von Stockalper, poco sotto la sommità del Sempione swissinfo.ch

Nella regione del Sempione, la Via Alpina segue la vecchia mulattiera del passo, che oggi porta il nome di sentiero Stockalper.

Il sentiero è parte del concetto «Ecomuseo del Sempione», che comprende percorsi escursionistici, musei, visite ad edifici storici e vecchie miniere.

«È una fortuna che la strada del passo sia una strada nazionale. Così è aperta tutto l’anno. E la gente può ancora abitare in paese».

Gerold Moritz ha la pelle cotta dal sole, le mani e gli avambracci robusti, la corporatura massiccia. Ha lavorato per anni come contadino e come cuoco nell’ospizio del passo.

Storie di paese

Ora è un pensionato e di tanto in tanto fa il custode nel museo della vecchia locanda (Alte Gasthof) a Sempione Villaggio. Parla il tedesco, la sua lingua materna, il francese, insegnatogli dai frati dell’ospizio, e l’italiano.

«Ho una cascina vicino al confine e avevo spesso contatti con gli italiani», dice. Poi aggiunge, con un sorriso scaltro: «Ogni tanto facevo un po’ di contrabbando».

Gli piace stare a contatto con la gente, far conoscere la sua regione ai turisti, raccontare vecchie storie del paese.

Come quella di Filomena, che viveva tutta sola in una delle stanze della locanda. Un locale di cinque-sei metri quadrati, con un focolare aperto. Si era negli anni Trenta.

«Filomena era molto povera. La gente del paese la invitava a pranzo la domenica.» Gerold guarda verso la stanza, a sinistra dell’ingresso. Ma i suoi occhi travalicano i muri e si posano su un’epoca lontana: «Me la ricordo, come se fosse ancora lì».

Museo del territorio

Il museo non è molto grande, ma allestito con criteri moderni. Fa parte del concetto «Ecomuseo del Sempione», che collega musei, edifici e vie storiche della regione. Un modo per arricchire l’offerta turistica durante la stagione estiva e per valorizzare il patrimonio culturale della zona del passo.

Da qui transita la tappa della Via Alpina che parte della sommità del passo del Sempione e, percorrendo le antiche mulattiere del valico, restaurate con cura, raggiunge Zwischenbergen.

Il sentiero è dedicato a Kaspar Jodok von Stockalper, il «re del Sempione», che nel XVII secolo riorganizzò il traffico attraverso il passo, arrivando a controllare il transito delle merci fra Ginevra e Milano.

Fu quella l’epoca d’oro del Sempione. Ne sono testimonianza in particolare le due torri di Stockalper, a Gondo (dove fu parzialmente distrutta dalla devastante frana del 2000) e poco sotto la sommità del passo (chiamata Alte Spittel).

Storie di strade

Ma il regno del potente signore del passo durò poco. Nel 1678 Stockalper fu costretto a fuggire in Italia. Per oltre un secolo la via del Sempione cadde quasi nell’oblio, finché verso il 1800 vi posò gli occhi Napoleone Bonaparte.

Per far passare i cannoni necessari alle sue campagne in Italia, Napoleone fece costruire la prima strada alpina carreggiabile delle Alpi, inaugurata nell’autunno del 1805. E al generale corso si deve anche la fondazione del grande ospizio sul passo.

Oggi sotto il Sempione passa una galleria ferroviaria, la strada è divenuta marginale rispetto alla via del Gottardo. Ma permette a Sempione Villaggio di mantenere i suoi contatti vitali con Briga.

«C’è anche chi fa il pendolare, una buona mezz’ora di macchina all’andata e un’altra al ritorno», osserva Gerold Moritz. E mi mostra una foto che ritrae tra contadini che conducono delle mucche al mercato di Briga, lungo la strada napoleonica. «Li conoscevo tutti e tre», dice, con una voce che tradisce nostalgia.

swissinfo, Andrea Tognina

Itinerario blu, tappa no. 5
Dal passo del Sempione (2006 m.s.m.) a Zwischenbergen (1359 m.s.m.)
Ca. 6 ore di cammino

La Via Alpina è la prima rete di sentieri che collega gli otto Stati alpini.

Nella regione del Sempione, la Via Alpina segue l’antica mulattiera medievale, ampliata nel XVII secolo da Kaspar von Stockalper, il «re del passo». Inserita nel contesto dell’Ecomuseo del Sempione, l’escursione permette di entrare nella storia di uno dei più importanti valichi transalpini e di godere di un paesaggio alpino di grande fascino.

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