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Vittime abusi salariali vanno informate, “sì” a iniziativa Ticino

Lavoratori distaccati: la CET-S sostiene l'iniziativa del Ticino KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) I dipendenti di una azienda che pratica dumping salariale vanno informati. È quanto ritiene la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S) che ha deciso di sostenerne una iniziativa in tal senso del Canton Ticino.

Per la CET-S è necessario legiferare in tale campo, “in particolare alla luce della pressione cui è sottoposto il mercato del lavoro ticinese e dell’elevato rischio di abuso che ne deriva”. Concretamente, l’iniziativa chiede di modificare la legge sui lavoratori distaccati (LDist) inserendo una disposizione che imponga alle aziende di informare i dipendenti in merito agli abusi riscontrati durante le verifiche nei settori sottoposti a contratti normali di lavoro. Chi non si piegherà a tale obbligo dovrebbe poter essere punito.

Nel giustificare le proprie richieste, il Canton Ticino ricorda come la legislazione attuale impone all’Ufficio dell’ispettorato del lavoro di non informare i dipendenti sui risultati dei controlli. La conseguenza? In alcuni casi, una volta pagata la multa, i datori di lavoro continuano a perpetrare dumping non riconoscendo retroattivamente il giusto salario ai propri collaboratori.

Il dossier passa ora alla commissione omologa del Consiglio nazionale. Se questa dovesse a sua volta dare seguito alla proposta ticinese, la CET-S potrà preparare un disegno di legge da sottoporre al plenum.

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