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WEF Davos: aumento diseguaglianze è rischio globale, dice rapporto

WEF Davos: aumento diseguaglianze è rischio globale. Keystone/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) L’aumento delle diseguaglianze, a livello di reddito e di ricchezza, e la crescente polarizzazione della società mettono in pericolo la stabilità politica e la coesione sociale, fattori fondamentali anche per il mondo degli affari.

Lo afferma un rapporto sui rischi globali del pianeta pubblicato oggi dal Forum economico mondiale (WEF), secondo cui per far fronte al populismo non basta puntare sulla crescita: occorre riformare il capitalismo.

“È urgente un’azione collaborativa dei leader mondiali per scongiurare future difficoltà e volatilità”, si legge nel documento, che cerca di cristallizzare le tendenze che daranno forma agli sviluppi globali nel prossimo decennio.

Gli esperti del WEF fanno espressamente riferimento ai timori diffusi fra le popolazioni riguardo al mantenimento dell’identità culturale e alla perdita di controllo dei paesi causata dalla migrazione, dalla globalizzazione e dai conseguenti rapidi cambiamenti innescati nell’economia e nella società.

Puntare solo su una crescita economica supplementare non sarà probabilmente sufficiente a far fronte alla rabbia populista nei confronti delle élite e alle lacerazioni che si sono create nella società, afferma l’edizione 2017 del Global Risks Report. “Nell’agenda deve essere inserita anche una riforma del capitalismo di mercato”.

I pericoli più strettamente legati alle diseguaglianze sono l’elevata disoccupazione e sottooccupazione strutturale, afferma. Ma fra i rischi più importanti per l’economia globale figurano anche – come negli scorsi anni – i cambiamenti climatici: con l’accordo di Parigi il mondo ha fatto un passo avanti, ma i mutamenti politici in atto in Europa e negli Usa mettono in pericolo questi progressi, afferma Margareta Drzeniek-Hanouz, responsabile del WEF per la competitività e i rischi.

Un’altra sfida importante è rappresentata dalla digitalizzazione: la società potrebbe far fatica a tenere il passo con le novità tecnologiche della quarta rivoluzione industriale. L’intelligenza artificiale e la robotica presentano grandi potenzialità: ma vi è anche il rischio di effetti negativi e vi è necessità di stabilire regole. “Senza una ragionevole regolamentazione e una riqualificazione dei lavoratori la tecnologia cancellerà più rapidamente impieghi di quanti ne creerà”.

Il rapporto pubblicato oggi a Londra è stato stilato dagli specialisti del WEF che hanno interrogato 750 esperti nel settore dell’economia, della politica, della scienza e della società civile. Il documento è stato diffuso con l’approssimarsi dell’incontro annuale a Davos, in programma dal 17 al 20 gennaio.

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