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WEF Davos: FMI, rallenta PIL globale e aumentano rischi

La direttrice dell'FMI Christine Lagarde al WEF di Davos. KEYSTONE/AP/MARKUS SCHREIBER sda-ats

(Keystone-ATS) Meno crescita per l’economia globale nel 2019 e 2020 e con più incognite, fra cui una possibile escalation nello scontro Cina-USA sui dazi e un “atterraggio duro” dell’economia cinese. È quanto delineato dall’aggiornamento del World Economic Outlook dell’FMI.

Le nuove stime del Fondo monetario internazionale (FMI), presentato oggi prima del via al Forum economico mondiale di Davos prevedono una crescita globale del 3,7% nel 2018, come tre mesi fa, ma peggiorano il 2019 (3,5% da 3,7%) e il 2020 (3,6% da 3,7%).

Il FMI mantiene una previsione di crescita per gli Usa del 2,5% quest’anno e dell’1,8% il prossimo. Ma riduce le attese per l’Eurozona nel 2019, portandole a 1,6% (da 1,9%) e mantiene il 2020 a 2,7%.

Negli Usa, la crescita “è attesa in calo” con il venir meno dello stimolo fiscale e con i tassi Fed in rialzo, ma è sostenuta da una “forte domanda interna”. Nell’Eurozona pesano, invece, la frenata del Pil italiano e tedesco (1,3% per il 2019) e quella della Francia (1,5%) fra le proteste dei gilet gialli.

L’istituto finanziario internazionale ha tagliato allo 0,6%, dall’1% di ottobre, la previsione di crescita per l’Italia nel 2019, mantenendola allo 0,9% per l’anno successivo. Lo si legge nell’aggiornamento del World Economic Outlok. L’Italia, secondo il documento svelto oggi, è assieme alla Germania uno dei fattori la cui frenata a fine 2018 ha fatto rivedere in peggio le stime di crescita per l’Eurozona e comportato un calo dell’euro del 2% fra ottobre e gennaio.

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