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WWF: pacchetto energia UE è ancora “troppo sporco”

(Keystone-ATS) Il pacchetto energia pulita della Commissione europea “è ancora troppo sporco”. Così il WWF commenta, in una nota, le misure prese dall’Unione Europea.

“Sebbene il pacchetto contenga un’ampia serie di riforme al sistema energetico dell’UE – rileva l’associazione – dimostra ancora la mancanza di una forte e decisa leadership dell’Unione sulle energie rinnovabili, capace di affrontare le sfide dell’Accordo sul clima di Parigi. Quello che manca è un’accelerazione al processo di transizione verso le energie pulite”.

Il WWF critica anche il fatto che “si lasciano le porte aperte ai sussidi per i prossimi dieci anni, si mina il sostegno alle energie rinnovabili, si perdono alcune grandi opportunità in materia di efficienza energetica. La Commissione sembra anche pensare che un buon modo di affrontare i cambiamenti climatici è quello di bruciare più alberi”.

Il WWF denuncia poi “il rischio che alcune proposte della Commissione facciano compiere passi indietro, ad esempio, aprendo la porta alle sovvenzioni per il carbone minando così il sostegno alle energie rinnovabili e perdendo l’occasione offerta dall’efficienza energetica”. Altro elemento che preoccupa è “che la Commissione ritenga che bruciare più alberi sia un modo di affrontare i cambiamenti climatici”.

Per il WWF “ora spetta al Parlamento europeo e al Consiglio aggiungere elementi più robusti senza i quali l’Europa rischia di mettere a repentaglio i progressi già fatti, perdendo così gli enormi vantaggi che la transizione energetica porterebbe alle economie, alle opportunità di lavoro e alla nostra salute”.

“Gli investimenti europei nelle rinnovabili – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – sono diminuiti fortemente e oggi sono inferiori a quelli di Cina e Stati Uniti. Le proposte contenute in questo pacchetto non sono in grado di dare un segnale forte a chi sta investendo e innovando nell’economia verde europea e rischiano di lasciare che altri raccolgano i frutti delle politiche avviate in passato dalla UE”.

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