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Niente voto elettronico in nove cantoni

Invece dei previsti 13 cantoni, soltanto 4 potranno proporre il voto elettronico alle elezioni federali di ottobre. Keystone

Gli svizzeri all’estero registrati nei cantoni del consorzio "Vote électronique", tra cui Zurigo e Grigioni, non potranno usufruire dell’e-voting in occasione delle elezioni federali di ottobre. Il governo svizzero non ha infatti concesso l’autorizzazione a causa di lacune nella sicurezza.

La decisione dell’esecutivo federale concerne nove cantoni: Zurigo, Glarona, Friburgo, Soletta, Sciaffusa, San Gallo, Grigioni, Argovia e Turgovia. Le loro domande per l’impiego del voto elettronico in occasione delle elezioni del Consiglio nazionale (camera bassa del parlamento) del 18 ottobre non sono state autorizzate, ha comunicatoCollegamento esterno l’Amministrazione federale.

Il motivo: i risultati di un audit esterno dimostrano che nel sistema di e-voting scelto dal consorzio “Vote électronique” «c’è una falla nella protezione del segreto del voto», si legge nella nota. Il difetto può essere eliminato tecnicamente, ma non sarà possibile farlo entro le prossime elezioni.

E “il segreto del voto non è negoziabile”, ha sottolineato in un incontro con i giornalisti Barbara Perriard, capo della Sezione dei diritti politici della Cancelleria federale.

Nessun problema invece per i cantoni di Ginevra, Lucerna, Basilea Città e Neuchâtel, che impiegano dei sistemi di e-voting di seconda generazione. Questi permettono di verificare se il voto è stato trasmesso correttamente grazie a dei codici personalizzati.

Duro colpo per gli svizzeri all’estero

Pronta la reazione dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE), per la quale il voto elettronico è uno strumento essenziale per garantire la partecipazione politica della cosiddetta Quinta Svizzera.

E-voting nel 2011

Quattro anni fa, in occasione delle elezioni federali, 22’000 elettori dei cantoni di Argovia, Basilea Città, Grigioni e San Gallo hanno potuto votare elettronicamente.

Diversamente da allora, quando sono stati coinvolti soltanto gli aventi diritto di voto residenti all’estero, nel 2015 questa possibilità sarà offerta per la prima volta anche ai votanti di Ginevra e Neuchâtel domiciliati in Svizzera.

«Si tratta di un duro colpo per i 142’000 svizzeri all’estero iscritti su un registro elettorale», primi beneficiari del voto via Internet», scrive l’OSE in un comunicatoCollegamento esterno. Soltanto il 30% degli aventi diritto di voto, ovvero circa 34’000 persone, potranno beneficiare del voto elettronico alle elezioni federali.

«Per gli svizzeri all’estero è semplicemente catastrofico. Non comprendiamo i motivi, anche perché il comunicato del Consiglio federale solleva molti interrogativi, ma non vi risponde veramente», commenta a swissinfo.ch Ariane Rustichelli, codirettrice dell’OSE.

Inoltre, aggiunge, «è molto sorprendente che nei cantoni di Argovia, Grigioni e San Gallo gli svizzeri all’estero hanno potuto utilizzare il voto elettronico alle elezioni federali del 2011 e che ora non lo possano più fare».

Tutta la road map della Cancelleria federale [e-voting per almeno la metà dei cantoni svizzeri, ndr] è rimessa in questione, osserva Ariane Rustichelli, secondo cui la decisione odierna non deve comunque rimettere in discussione il sistema stesso del voto elettronico.

In un comunicatoCollegamento esterno, anche il canton Grigioni deplora la decisione del governo, parlando di un «chiaro contraccolpo» per l’e-voting. Una lunga fase di test condotti con successo durante le elezioni e le votazioni giunge purtroppo al termine, scrive la Cancelleria grigionese.

Anche Barbara Perriard riconosce che “si tratta di un regresso per gli svizzeri all’estero”. La funzionaria della Cancelleria federale ammette pure che “gli obiettivi del governo federale dal profilo quantitativo non sono raggiunti”. 

D’altra parte, però, la strategia dell’esecutivo elvetico in materia di e-voting è sempre stata quella di privilegiare la sicurezza, rispetto alla velocità, si ricorda nel comunicato dell’amministrazione federale.

Chiusura dell’ambasciata svizzera in Paraguay

Il Consiglio federale ha deciso mercoledì di chiudere la rappresentanza elvetica in Paraguay, dove vivono 1’400 espatriati elvetici, per motivi di risparmio. L’ambasciata verrà chiusa nei prossimi mesi.

Gli interessi elvetici nel paese andino saranno tutelati dall’ambasciatore svizzero in Argentina, mentre un console onorario ad Asuncion sarà a disposizione della colonia elvetica a partire dal 2016.

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