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Festeggiamenti per i 20 anni della Rote Fabrik di Zurigo

La home page del sito Internet della Rote Fabrik, il centro culturale zurighese che festeggia i 20 anni di attività questa fine settimana. Rote Fabrik

Il centro culturale «Rote Fabrik» di Zurigo festeggia, nella fine settimana, i suoi 20 anni di attività. Per l'occasione saranno proposte tredici produzioni originali che spaziano dalla musica, alla danza, al video e alla letteratura.

Nato dalle proteste giovanili degli Anni Ottanta, il centro è ormai un’istituzione riconosciuta della vita culturale zurighese. Vi si organizzano ogni anno dalle 250 alle 300 manifestazioni che attirano complessivamente circa 200 mila persone.

Col passare del tempo la «Rote Fabrik» ha ampliato la sua offerta. Oltre ai concerti, ai party ed agli spettacoli di danza e di teatro, l’ex fabbrica tessile di mattoni rossi, costruita alla fine del secolo scorso in riva al lago, nel quartiere di Wollishofen, ospita dibattiti, esposizioni d’arte e comprende una ludoteca, un asilo infantile ed un’officina per la riparazione di biciclette.

Per il prossimo futuro i responsabili del centro culturale prevedono di realizzare anche uno studio di registrazione, una infoteca ed un «internet café». Ma per realizzare i loro piani, chiedono alla città di Zurigo, di aumentare le sovvenzioni.

Attualmente l’istituzione riceve poco più di 2 milioni di franchi all’anno, una somma che è stata fissata in votazione popolare nel 1987, quando è stata sancita l’approvazione definitiva del centro.

I responsabili della «Rote Fabrik» chiedono ora un aumento delle sovvenzioni di 900 mila franchi e non esitano a criticare la politica culturale della città, che per l’anno prossimo vuole aumentare il budget culturale di circa 7 milioni di franchi, ma intende destinare questa somma interamente alle istituzioni «storiche», come il «Kunsthaus», lo «Schauspielhaus» o la «Tonhalle».

La «Rote Fabrik» è stata aperta il 25 ottobre 1980. La fabbrica in disuso era stata acquistata nel 1977 dalla città. Un’iniziativa, approvata a larga maggioranza, chiedeva la creazione di un centro culturale, ma i padiglioni vennero utilizzati, in un primo tempo, come deposito per i costumi e le scenografie dell’Opernhaus. Furono proprio i cosiddetti Opernhauskrawalle, le dimostrazioni giovanili contro la politica culturale della città, che aveva stanziato un credito di 60 milioni per il rinnovo del teatro lirico, ad accelerare la nascita della «Fabbrica rossa».

swissinfo e agenzie

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