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“40 anni bastano”

Gli operai del settore edile sono pronti allo sciopero Keystone

Tre le 10 e le 12mila persone sono scese in piazza sabato a Berna per chiedere il pensionamento a 60 anni e un nuovo contratto nazionale. E presto si potrebbe andare allo sciopero.

Almeno diecimila lavoratori dell’edilizia hanno dato vita sabato a Berna a un’imponente manifestazione di protesta con il chiaro intento di ottenere il rinnovo del contratto collettivo di lavoro e il pensionamento anticipato a 60 anni. Motto della dimostrazione, organizzata dal Sindacato edilizia e industria (SEI), era «40 anni sul cantiere sono sufficienti».

I lavoratori, che chiedono peraltro aumenti salariali di 120 franchi mensili, hanno minacciato di proclamare uno sciopero generale in aprile, qualora la Società svizzera degli impresari costruttori non dovesse accogliere le loro rivendicazioni.

Fatti, non promesse

Parlando alla folla di dimostranti riuniti sulla piazza federale di Berna, il presidente centrale del SEI Vasco Pedrina ha lanciato un chiaro monito al padronato: «questa volta non ci accontenteremo di generiche promesse e di dichiarazioni di intenti».

I lavoratori, ha aggiunto, vogliono che le rivendicazioni siano attuate non tra dieci anni, ma fra tre anni soltanto. Quarant’anni di duro lavoro sui cantieri sono più che sufficienti, soprattutto se si pensa che solo il 60 per cento dei lavoratori dell’edilizia giungono «più o meno sani» all’età pensionabile.

Tra scroscianti applausi il segretario centrale del SEI Hansueli Scheidegger ha sottolineato che il pensionamento anticipato di 100mila lavoratori verrebbe a costare meno di quanto incassano in un solo anno i 40 topmanager dell’UBS. «Le rivendicazioni dell’edilizia non sono utopiche, ha esclamato, sono finanziariamente sostenibili».

Sì allo sciopero

La manifestazione si è svolta in modo pacifico e chiamati a pronunciarsi sull’opportunità di proclamare lo sciopero i partecipanti non hanno avuto dubbi: i voti favorevoli sono stati 9’083, quelli contrari 79.

Il voto ha però solo carattere consultivo. La decisione definitiva sarà infatti presa il 2 aprile dalla Conferenza professionale dell’edilizia, che riunisce 120 delegati del settore. Quanto all’affluenza sulla piazza di Berna le stime sono state concordanti: il portavoce della polizia bernese ha parlato di 10mila persone e gli organizzatori di 12mila.

L’attuale contratto collettivo dell’edilizia giunge a scadenza il 31 marzo. Le imprese di costruzione, pur ribadendo la loro disponibilità a negoziare, considerano «esagerate» le richieste sindacali e si dicono quindi pronte ad affrontare una situazione di vuoto contrattuale. Gli scioperi, in caso di risposta negativa del padronato, potrebbero scattare già dal 3 aprile e in Ticino potrebbero interessare il cantiere di Alptransit.

swissinfo e agenzie

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