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‘Anti-global’ in piazza a Zurigo

La dimostrazione a Zurigo ha assunto dei caratteri di provocazione più che di dialogo per uno sviluppo sostenibile Keystone

Scaramucce e slogan contro il Forum economico che si svolge a New York hanno caratterizzato la notte calda della metropoli economica elvetica.

Un poliziotto ferito, una cinquantina di manifestanti fermati, danni per oltre 300’000 franchi. Questo è il bilancio della dimostrazione ‘anti-global’ svoltasi venerdì a Zurigo.

L’occasione per questa “passeggiata serale di protesta” (com’era stata definita da alcuni gruppi che l’hanno organizzata), è stata l’apertura del World Economic Forum di Davos che quest’anno si tiene a New York.

L’anno scorso, la protesta contro il Forum economico fu molto vivace, persino violenta: i manifestanti, che non poterono raggiungere la cittadina di montagna dei Grigioni a causa degli sbarramenti di polizia, si sfogarono nelle strade di Zurigo per ottenere visibilità mediatica.

Un po’ per rievocare e riproporre quella protesta, un po’ per manifestare all’unisono con gli anti-global di tutto il mondo contro il WEF ed a sostegno del suo contrario (il World Social Forum di Porto Alegre, in Brasile), almeno seicento dimostranti si sono dati appuntamento venerdì sera, alle 19.00, al Bellevueplatz per un corteo non autorizzato. Gli striscioni recavano slogan in tema: ‘Abbasso l’homo oeconomicus’; ‘Wipe aout WEF’ ‘smash NATO’; ‘Viva la solidarietà internazionale’. Alcuni gruppi esprimevano questa solidarietà in particolare verso i richiedenti l’asilo ed i ‘sans-papiers’.

L’intervento della polizia

All’inizio, la polizia s’è limitata a tenere sott’occhio la manifestazione. In tenuta antisommossa, s’è appostata all’imbocco delle strade laterali di un percorso breve e facilmente controllabile, lungo il Limmatquai che porta al Bahnhofbrücke, all’altezza della stazione centrale.

Qui arrivati, i manifestanti si sono però visti sbarrare la strada per accedere alla stazione ed al vasto spazio che la circonda, dove avrebbero potuto creare seri problemi ai servizi pubblici. Sono volati insulti, bottiglie e sassi contro la polizia, che tuttavia è rimasta calma ed ha tenuto fermo lo sbarramento.

Il corteo ha allora invertito la marcia e, tornando sui propri passi. Il grosso dei manifestanti gradualmente si è disperso. Solo un terzo di loro, circa duecento giovani, è arrivato ed è andato oltre il Bellvueplatz, compiendo atti di vandalismo. Sono andate in frantumi alcune finestre della sede del quotidiano Neue Zürcher Zeitung, due auto di lusso (una Ferrari e una Mercedes), sono state distrutte. Qualche cassonetto dei rifiuti incendiato, qualche sacchetto di vernice lanciato contro gli edifici.

Poi sono entrati in azione gli idranti della polizia che hanno incalzato i manifestanti da diversi lati e, spazzando incessantemente la grande piazza, hanno impedito loro di radunarvisi nuovamente. Verso le 22.00 la situazione era tornata calma. Subito dopo si accendevano però diverse scaramucce tra alcuni gruppi di dimostranti e la polizia, nel Kreis 5 (un quartiere popolare) ed intorno al Museo nazionale. Soltanto dopo le 23 un portavoce della polizia ha comunicato che la situazione dell’ordine pubblico era tornata interamente sotto controllo.

Silvano De Pietro, Zurigo

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