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“Il Ticino? E’ la mia terra”

Il cantante italo-svizzero Paolo Meneguzzi. www.paolomeneguzzi.it

Paolo Meneguzzi, il giovane cantante italo-svizzero, è molto impegnato. Un nuovo disco è in arrivo e fra poco parteciperà al Festival di Sanremo.

Nel suo studio di registrazione a Pollegio, a pochi chilometri da Bellinzona, fervono i preparativi. Ultime prove, ultimi dettagli. Tutto deve essere impeccabile.

E come dargli torto. I riflettori del palco dell’Ariston, il teatro di Sanremo tempio del Festival della canzone italiana, sono spesso giudici severi. Perché Sanremo è molto più di un concorso tra cantanti e di un appuntamento artistico.

E’ un evento mondano, con i suoi inevitabili pettegolezzi, con le sue programmate polemiche. E’ uno spettacolo nello spettacolo. Un momento vissuto e seguito da milioni di persone.

Un forte legame di affetti



Paolo Meneguzzi è tranquillo quando ci riceve nel suo studio di registrazione. Occhi neri, un tantino malinconici ma molto dolci, parla del suo lavoro con passione e rigore. E ci racconta anche del suo rapporto con la Svizzera e della sua fibra latina.

“Sono nato in Ticino. Qui ho la mia famiglia, i miei amici. Il mio rapporto con il Ticino – spiega a swissinfo Paolo Meneguzzi – è di vita quotidiana. Quando i miei impegni mi concedono spazi di libertà, torno in Ticino, sto con i miei amici, rifrequento i locali dove sono sempre stato. I miei genitori sono italiani, ma il Ticino è la mia terra”.

“A questo legame – continua – tengo particolarmente, come ogni persona legata alla sua terra di nascita”. Così come Michelle Hunziker, anche Paolo “esporta” la Svizzera in Italia – e nel mondo – entrambi con grande successo.

Due paesi, in un solo cuore senza confini



Svizzero e italiano: Paolo è la sintesi di queste due componenti, che si misura in modo particolare nel suo lavoro: il rigore e la precisione tipicamente elvetica si combinano molto bene con la fantasia e la creatività italiana.

“Ma quando sono su un palco – precisa – io rappresento la mia musica, che non ha confini. E’ infatti molto ben accolta nell’America del Sud, in Francia. Quando una musica assume una dimensione internazionale, le origini svizzere e italiane si confondono, appunto, nel linguaggio universale della musica”.

E in un contesto dove le culture di mezzo mondo si incontrano e si confrontano, la musica non può essere impermeabile. “Oggi nella musica – osserva Paolo – si fanno molti esperimenti: si mescolano sonorità diverse, così l’arabo incontra l’indiano, l’americano incontra l’asiatico. E queste soluzioni le sto sperimentando anch’io”.

Aspettando le luci di Sanremo



Mancano ormai pochi giorni all’appuntamento con il Festival di Sanremo; la 55esima edizione inizierà infatti il primo marzo. L’anno scorso Paolo ha sfiorato il podio, classificandosi quarto. Ma la sua canzone “Guardami negli occhi (prego)”, diventa un successo radiofonico: al primo posto tra i brani più trasmessi e al terzo posto tra i singoli più venduti.

“Siamo tutti sotto pressione. Tra le prove al Festival e un album che uscirà proprio a ridosso di Sanremo – spiega il cantante – stiamo lavorando giorno e notte. Ciononostante mi sto preparando con grande entusiasmo e con una gran voglia di fare bene”.

La tensione è alta. “Sanremo è molto particolare – conferma Paolo Meneguzzi – perché da sempre è legato alla promozione della nuova musica italiana. C’è un clima che dà molta emozione, specialmente quando sei sul palco”.

“Anche perché il pubblico che hai di fronte – commenta – è un po’ speciale: persone eleganti che sono in sala per seguire il Festival nel suo insieme, e non necessariamente per seguire te o la tua musica”.

“Io vivo per la musica”

Paolo Meneguzzi affronta le sue sfide con grande serenità; nel mondo dello spettacolo, spesso spietato, non è sempre facile. “A Sanremo ci sarò per divertirmi, per presentare la mia musica e il mio nuovo disco”.

Ma al di là delle luci della ribalta, la vita del cantante è fatta soprattutto di impegno e di lavoro. “Dedico giorno e notte della mia vita alla musica. O sono in uno studio di registrazione – racconta Paolo – o in tournée. I miei momenti liberi sono pochissimi. Non esiste venerdì sera, non esiste sabato”.

“Io vivo per la musica. E per questo è anche difficile avere una relazione sentimentale. E’ un mondo bellissimo. Ma non è un gioco”.

swissinfo, Françoise Gehring, Pollegio

Paolo Meneguzzi è nato a Mendrisio il 6 dicembre 1976
All’età di 8 anni riceve la sua prima chitarra
Nel febbraio 1996 il primo successo in Cile con la vittoria al festival “Vina del Mar”
Nel 2003 il singolo “Verofalso” infiamma l’estate italiana

Nasce con la passione della musica e con un’innata capacità di stare sul palco. Genitori italiani, vita in Svizzera, Paolo Meneguzzi è la sintesi di due culture, a cui tiene moltissimo.

Come alla musica, a cui si dedica anima e corpo. E con la consapevolezza di dover fare molte rinunce.

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