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“La Svizzera è bella”

Giugno 2002: giornalisti di tutto il mondo hanno visitato la regione dell'Aletsch swissinfo.ch

Nell'anno della montagna, l'UNESCO ha elevato la regione del ghiacciaio dell'Aletsch a patrimonio dell'umanità. Per l'occasione Svizzera Turismo ha invitato i giornalisti di tutto il mondo.

Le impressioni dei reporter arrivati da lontano.

Sabato 6 luglio 2002: con i festeggiamenti ufficiali, la regione dell’Aletsch-Jungfrau-Bietschhorn viene accolta nell’inventario dell’UNESCO per il patrimonio naturalistico mondiale.

137 giornalisti sono arrivati per l’occasione in Svizzera. Rappresentano 120 testate di 28 paesi. Solo nella carta stampata sono comparsi 90 articoli dedicati al tema. Un successo per Svizzera Turismo che ha organizzato l’avvenimento con il comitato nazionale dell’UNESCO.

Calcolando approssimativamente la tiratura e le quote d’ascolto dei media intervenuti, si può affermare che 300 milioni di persone hanno sentito parlare per una volta della Svizzera. Nel caso più roseo addirittura 500.

Ma cos’hanno trovato sotto i loro occhi i lettori di mezzo mondo? Due sono le cose che saltano agli occhi:

– In gran parte il materiale stampa offerto dagli organizzatori è stato ripreso dai redattori. Ben pochi hanno cercato direttamente il contatto con la popolazione locale.

– I giornali hanno colto soprattutto l’occasione festosa e non i risvolti ambientali collegati. La Svizzera deve infatti impegnarsi in un programma di sviluppo regionale che rispetti le ricchezze della regione protetta. Dai contributi non appare la situazione reale: sulle misure concrete manca infatti ancora chiarezza e le differenze fra i vari attori coinvolti non sono appianate.

Aria fina

L’olandese “Nederlands Dagblad” si occupa degli alloggi elvetici: “Qui si respira la pace. Chi rimane fino alla fine, quando tutti gli altri se ne sono andati, riconosce i caratteri veri delle cime delle montagne”.

La pace e l’aria fina delle montagne sono a loro volta un tema gettonato. In Israele il “Maariv” ha scritto: “Non sorprende che i turisti visitino la Svizzera in estate. I magnifici paesaggi, le vallate verdi, i laghi, le cascate; ritemprano l’anima di chi ne ha abbastanza della calura mediterranea”.

“Maariv” taglia pio corto: “Il 2002 è l’anno della montagna. E di montagne la Svizzera ne ha tante”.

Gli antipodi di San Paulo

Anche la prima testa nazionale brasiliana, la “Revista da Folha”, ha cercato l’opposto delle metropoli brasiliane: “L’esatto contrario di Sao Paulo è la Bettmeralp, a 2000 metri d’altezza. Molte mucche, poco smog”.

Pace nel Kashmir

“La pace delle montagne svizzere” ha fatto riflettere anche il “Times of India”: “Osservando la regione dell’Himalaya-Karakorum-Hindukush ci chiediamo – visti i peccati ambientali, la povertà e le guerre – se i maggiori conflitti mondiali si svolgano nelle montagne”.

Per il giornale del subcontinente, non è una coincidenza che l’ONU abbia dichiarato il 2002 anno della montagna: “Sarebbe il caso di nominare anche la regione del Kashmir per la lista dell’UNESCO; per ridarle un’occasione di rappacificazione”.

Il serpente di ghiaccio

Nella “Evening Post” di Bristol, il giornalista Derek Brooks parla del “My high time in the Alps”: l’esplorazione delle Alpi è la scoperta della Svizzera più spettacolare.

Per l’articolista l’inserimento della regione nel registro dell’UNESCO permette di salvare l’Aletsch nella sua forma originaria per le generazioni future.

La “Rheinische Post” paragona il ghiacciaio ad un serpente, un “tesoro splendente nel cuore delle Alpi”.

Il quotidiano tedesco è l’unico giornale ad evidenziare i problemi collegati alla conservazione dell’ambiente naturale: “Il ghiacciao potrebbe attirare turisti tutto l’anno, ma la nomina dell’UNESCO è anche un monito a preservare l’ambiente”.

Quante teleferiche

Anche l’australiano “Sunday Telegraph” si occupa del tema, ma l’autore deve combattere con l’aria rarefatta dell’altitudine: “Dopo essere passati per un canale di ghiaccio finalmente: il calore del ristorante Crystal. L’ottimo pasto e l’eccellente vino svizzero sono i benvenuti, quanto la vista sull’Aletsch”.

Meno provata dal clima alpino, “La Presse” di Montreal ritiene che non bisogna essere alpinisti provetti per accedere alle montagne elvetiche e indica la quantità di impianti di risalita che facilitano la vita al viandante occasionale. Però poi si ammette che “per gustare veramente il paesaggio bisogna davvero percorre una parte delle migliaia di chilometri di sentieri”.

Orme verso l’eternità

A piedi si è spostato anche l’inviato del giornale di Hong Kong in lingua inglese “Oriental Daily News”: “Sulla via per la cima tutti dipendono dai consigli della guida esperta. Ma ognuno è responsabile per sé stesso e per per i compagni di cordata”.

“Durante una breve pausa per riprendere fiato nella distesa bianca – continua l’articolista arrivato da lontano – affranto dal sentimento di spossatezza, il viandante immagina che le sue orme ricalchino quelle dei suoi predecessori. Un ripetersi rituale verso l’eternità”.

Meno solerte si dimostra invece il corrispondente del giapponese “Gakujin”. Qui ci si limita ad elencare quante belle cose si possono fare durante una vacanza nelle Alpi. Dallo sci al mountainbike, dal bob alla passeggiata. Ma chi guarda bene dietro ai simboli grafici giapponesi scopre un ex-collaboratore di Svizzera Turismo e capisce il gioco promozionale.

Grazie per il viaggio

Anche il giornale dell’Ucraina “Zagraniza” dedica una pagina al viaggio nel cuore delle Alpi. In straripante lode, il giornalista si occupa delle bellezze del paesaggio, dei carrelli “Mini-Bar” dei treni svizzeri e dell’ospitalità elvetica.

Sorpreso per la puntualità dei treni, l’autore commenta: “All’inizio è difficile capacitarsi dell’organizzazione e della precisione del sistema. In fondo ci lavorano delle persone normali, non dei robot. Ma quando si torna a casa risulta difficile capire perché qui i treni non riescano ad essere puntuali”.

E in calce al testo la redazione del giornale ucraino ringrazia Svizzera Turismo per “l’ottima organizzazione del viaggio”.

Urs Maurer, swissinfo

Questi i traguardi della Confederazione per l’anno dedicato alla montagna:

Sensibilizzare la popolazione dell’altipiano per le necessità delle regioni di montagna.

Rafforzare la solidarietà tra popolazione urbana e di montagna.

Progetti concreti a media e lunga scadenza per garantire uno sviluppo sostenibile ed esemplare nelle regioni di montagna.

Aumentare la disponibilità delle persone coinvolte per uno sviluppo duraturo in Svizzera e all’estero.

Il 26% della superficie terrestre è caratterizzata dalle montagne
Circa il 12% della popolazione mondiale vive in regioni di montagna
Dalle Alpi svizzere sgorgano 1700 metri cubi d’acqua al secondo
Nei ghiacciai, laghi e nella falda sono accumulati ancora 360 miliardi di metri cubi d’acqua

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