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“Le mie lotte a favore del turismo”

Franz Weber, instancabile paladino della natura swissinfo.ch

Il noto ambientalista e animalista Franz Weber non si ferma mai. E promette di salvare una nuova specie in via di estinzione: l'industria svizzera del turismo.

Famoso per le sue battaglie a favore delle foche in Canada, dei cavalli selvaggi in Australia, ora scende di nuovo in campo per preservare il patrimonio turistico elvetico.

La trasferta in treno verso Montreux, dove Franz Weber vive e lavora, ci porta lungo i suggestivi paesaggi dei vigneti del Lavaux, costruiti con cura su terrazzi che si affaccia dolcemente sul lago Lemano.

Grazie alla fermezza e alla determinazione del pugnace Franz Weber, questo idilliaco paesaggio vitivinicolo è stato salvato da progetti di sviluppo che ne avrebbero probabilmente compromesso l’armonia.

Un’operazione riuscita, tanto che poco più di un mese fa il Governo svizzero ha persino chiesto all’UNESCO di considerare la possibilità di inserire la regione del Lavaux nei siti patrimonio dell’umanità.

La tenacità e la passione per la natura di Franz Weber hanno lasciato tracce praticamente su tutto il territorio elvetico, impegnandosi via via per la tutela del paesaggi montani o per salvare dalla distruzione degli alberghi sorti negli anni d’oro del turismo, tra i XIX e il XX secolo.

“A questi tempi – spiega a swissinfo Franz Weber – gli alberghi erano costruiti in armonia con la natura”. Weber, 78 anni, ci accoglie nella sua villa di Montreux, trasformata nel quartiere generale della sua fondazione.

I fasti della Belle Epoque

Ci appare subito evidente che Franz Weber si sente maggiormente a causa nel periodo della Belle Epoque, quando i grandi hotel o gli edifici di interesse pubblico venivano costruiti ai bordi dei laghi o nelle vicinanze, esattamente come la sua villa e centro operativo delle sue attività.

Poco più in la, c’è la casa dove Paul Kruger, leader boero e ultimo presidente della Repubblica del Transvaal – nell’odierno Sudafrica – morto nel 1904.

Uno dei maggiori successi di Franz Weber, per restare nel clima della Belle Epoque, è indubbiamente la salvezza della Grand Hotel Giessbach che si affaccia sul lago di Brienz. Una lotta che risale a 20 anni fa e che ha permesso di strappare alla demolizione un autentico gioiello.

Questa battaglia vinta costituisce sicuramente una pietra miliare, un punto di non ritorno che ha finalmente spinto chi si occupa della tutela del paesaggio a fermare l’industria del turismo presa dal vortice della demolizione per proporre poi edifici in stile pseudo-châlet.

“Probabilmente cento anni fa – afferma Weber – non sarei stato un ambientalista. La Svizzera, a quei tempi, sfoggiava una paesaggio meraviglioso”.

“Ho avviato le mie campagne quando ho cominicato a rendermi conto che il paese stava cambiando e che correva il rischio di essere distrutto. La parola d’ordine era: soldi, soldi, e null’altro”.

Un virtuoso che si è fatto da sé

Spesso Franz Weber è stato considerato una vera e propria spina nel fianco della autorità federali, cantonali e locali. Temuto in modo particolare per il suo approccio inflessibile e autonomo e per quella sua straordinaria capacità di entrare nel cuore degli svizzeri e di conquistare gli elettori.

E Franz Weber non si ferma. Attualmente la sua fondazione è impegnata in una mezza dozzina di battaglie che conduce da sola.

Ha per esempio raccolto sufficienti firme per portare gli svizzeri alle urne ed esprimersi sulla richiesta di vietare agli aerei da combattimento svizzeri, di sorvolare zone turistiche di particolare valore, come il Lago di Brienz.

“Il benessere di tutta la popolazione svizzera – afferma con passione e gesticolando Weber – è affar mio, mi concerne direttamente”.

E continua: “Gli FA/18 sono stati concepiti e costruiti in America per bombardare altri paesi. Che cosa vogliamo fare con questi apparecchi? E’ l’aereo più molesto che esista al mondo? Vogliamo continuare a spaventare i turisti?”.

Weber ha l’impressione che probabilmente il governo non farà niente per contrastare la sua iniziativa, anche per non contraddire la decisione di acquistare gli FA/18, spendendo fior di milioni, presa negli anni Novanta.

“E’ come fare a pezzi il Cervino”

Weber accusa i politici locali di sostenere i campi di aviazione solo perché hanno le mani in pasta con l’aviazione e “perché così si riempiono le tasche”.

Dello stesso tenore e nella stessa direzione si colloca il duro attacco alle autorità del paese di Iseltwald – situato ai bordi del Lago di Brienz – che hanno dato il nulla osta alla creazione di sei blocchi per appartamenti.

“Se ho iniziato questa battaglia – spiega l’ambientalista svizzero – è perché considero che Iseltwald sia una perla sul lago”. Un sito di grande attrazione per i turisti. La chiusura degli ultimi due alberghi, ha dunque aperto le porte a nuove forme di sviluppo.

“Ma insomma, è come se facessimo a pezzi il Cervino. E’ una follia. E poi, per che cosa? Per guadagni a corto termine?”.

Un bene immateriale

“Ho sempre sostenuto – dichiara Weber – che occorre fare passare l’idea del valore immateriale del paesaggio. Un bene da tutelare per il suo valore intrinseco e capace di portare, sul lungo termine, dei reali benefici all’industria del turismo. E non per arricchire, nell’immediato, i speculatori”.

“Se si continua a costruire – si chiede l’infaticabile difensore dell’ambiente, che non conosce tregua – che cosa mostreremo? Andando avanti così la Svizzera è bell’e pronta per svendere se stessa”.

Un’affermazione amara, quella di Weber, ormai prossimo a festeggiare i suoi 80 anni: una vita, la sua, dedicata alla natura e all’ambiente. “Continuerò a combattere – dice sorridendo – fino a quando resterò giovane”. E si congeda da noi correndo, come un giovanotto, sulle scale che lo portano nel suo ufficio.

swissinfo, Dale Bechtel, Montreux
(traduzione e adattamento dall’inglese Françoise Gehring)

Prima di diventare il difensore della natura e degli animali, Franz Weber ha lavorato come giornalista free lance a Parigi
Si è più volte schierato a fianco di Brigitte Bardot nella lotta contro la caccia delle foche in Canada
La sua fondazione ha dei progetti in Togo (protezione degli elefanti) e in Australia (protezione dei cavalli selvaggi)

Instancabile paladino dell’ambiente, Franz Weber ha lanciato due iniziative popolari: una per vietare il sorvolo delle zone turistiche da parte dei caccia dell’esercito, la seconda per rafforzare la tutela dei paesaggi forestali.

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