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“Malpensa non diventerà una cattedrale nel deserto”

La nuova Alitalia pronta a decollare verso orizzonti più sereni ma tra le proteste dei lavoratori Reuters

Alitalia e Air-France alleate nei cieli. Dopo estenuanti tira e molla e appelli dell'ultima ora, è stato firmato il tanto sospirato e contestato accordo. Il nord Italia, deluso, si concentra su Malpensa, importante anche per il Ticino.

Ha spiccato il volo in perfetto orario: martedì mattina alle 6.10 è decollato da Milano-Malpensa il volo AZ-676 di Alitalia diretto a San Paolo, in Brasile, dando così ufficialmente inizio ai collegamenti della nuova Alitalia e inaugurando una nuova era nella storia dell’aviazione italiana.

Lunedì pomeriggio, il consiglio di amministrazione dell’Alitalia aveva accettato l’offerta della compagnia Air France-KLM.

Un battesimo dell’aria con il fuoco, tuttavia, visto che negli scali principali potrebbero esserci problemi dovuti a scioperi e manifestazioni dei dipendenti; CAI (Compagnia aerea italana) ha fatto sapere di avere pronto un piano di emergenza.

Grande delusione nel Nord Italia

Ma la firma dell’accordo non è stata unanimemente gradita. Per il Nord si tratta di un boccone molto amaro da digerire. Una sconfitta che fino all’ultimo la sindaca di Milano Letizia Moratti ha tentato di scongiurare.

Deluso il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. “Malpensa esce dalle scelte di Alitalia fortemente ridimensionata – ha dichiarato alla stampa italiana – e questo vuol dire che dovremo lavorare noi, come spesso accade”. Politici e imprenditori del Nord intendono infatti unire le forze per continuare a fare crescere Malpensa, per cui si prospetta comunque un periodo di sofferenza.

Non convincono, infatti, le assicurazioni della CAI sulla priorità strategica di Malpensa, poiché il previsto aumento delle rotte internazionali (e non intercontinentali) dalle attuali 3 a 14, sarà reale soltanto se l’aeroporto lombardo di Linate sarà ridimensionamento come “city airport” specializzato nella tratta Milano-Roma.

Le voci di protesta del Nord – di cui si è fatto portavoce Umberto Bossi, sostenitore di un’alleanza franco-tedesca con Lufthansa – qualcosa hanno però ottenuto: una norma “salva-Malpensa” pensata per favorire l’ampliamento del numero dei vettori ammessi a operare sulle rotte nazionali, internazionali ed intercontinentali. In pratica significa favorire e promuovere maggiore spazio alle compagnie aeree che si faranno avanti per colmare il vuoto lasciato dalla vecchia Alitalia a Malpensa.

Il Ticino alleato della Lombardia

Se si pensa che il mercato della Pianura padana rappresenta il quarto a livello europeo e l’ottavo nel mondo, la delusione dell’Italia del nord – che aveva incassato anche il sostegno del Canton Ticino – è più che comprensibile.

Già nel corso dell’estate scorsa, quando venti tempestosi soffiavano su Malpensa, il Consiglio di Stato ticinese si era apertamente schierato con la Regione Lombardia nella difesa dello scalo lombardo, importante per il turismo e l’economia del Ticino, geograficamente e culturalmente legato al bacino lombardo.

“Abbiamo apprezzato molto – aveva detto in quell’occasione Roberto Formigoni – il caloroso sostegno del Ticino. Lo scalo varesino è la porta di accesso al cuore dell’Europa per cui noi stiamo lavorando in una prospettiva che renda Malpensa facilmente accessibile anche da Zurigo dimezzando i tempi di percorrenza”.

Formigoni allude al collegamento ferroviario Mendrisio-Varese, un’opera da 476 milioni di franchi (di cui 137 a carico della Svizzera, divisi in parti eque tra Cantone e Confederazione) realizzata in collaborazione con l’Italia. Il nuovo collegamento rappresenta indiscutibilmente la porta di accesso verso Sud. Non solo per il Ticino, ma per tutta la Svizzera.

Un futuro (roseo) da re-inventare

Regolarmente in contatto con i colleghi della Regione Lombardia e delle Province di Como e Varese, il consigliere di Stato ticinese Marco Borradori opta per un’attitudine ragionevolmente ottimista. E guarda in particolare alla scadenza del 2015, quando Milano ospiterà l’esposizione universale.

“Malpensa – confida a swissinfo il ministro ticinese Marco Borradori – non diventerà una cattedrale nel deserto. Ne sono convinto. Ci sono infrastrutture che negli ultimi anni hanno consentito il transito di 18-20 milioni di passeggeri all’anno. Sono cifre che qualificano e quantificano l’importanza di Malpensa”.

“Se l’annunciato disimpegno della nuova Alitalia sarà effettivo – aggiunge Borradori – per lo scalo varesino si prospetta indubbiamente un periodo di assestamento. All’inizio dovrà fare i conti con una diminuzione di voli, passeggeri, movimenti e impieghi. Ma alla luce della ventilata liberalizzazione del trasporto aereo, sono sicuro che Malpensa potrà guardare al futuro con ottimismo”.

Borradori vede male l’Italia del Nord, con un’economia estremamente dinamica, rassegnarsi. E comunque ribadisce il sostegno del Ticino, per cui Malpensa rappresenta un’indiscussa porta d’ingresso sul mondo. “Non solo per il turismo, ma per le merci e per le dinamiche economiche che crea”.

L’abbandono delle destinazioni internazionali da parte di Alitalia dallo scalo di Malpensa, potrebbe aprire nuove opportunità all’aeroporto di Lugano-Agno. “Possiamo immaginare di sviluppare nuove sinergie con la Lombardia – sottolinea Borradori – e offrire i nostri servizi agli imprenditori del Nord Italia, che per raggiungere i mercati del mondo possono scegliere Agno come punto d’appoggio verso Zurigo. Ma è chiaro che con le sue limitate dimensioni, l’aeroporto di Lugano non potrà mai sostituire Malpensa”.

swissinfo, Françoise Gehring

La nascita
Nata a Roma il 16 settembre del 1946, come ALI-Aerolinee Internazionali Italiane, la compagnia di bandiera italiana diventa Alitalia solo 11 anni più tardi, assorbendo la LAI-Linee Aeree Italiane.

Nel mese di luglio del 1947 decolla il primo collegamento internazionale, da Roma a Oslo mentre nel marzo 1948 la prima tratta intercontinentale.

Lo sviluppo
La compagnia afferma il proprio primato nazionale nel 1960, quando diviene vettore ufficiale delle Olimpiadi di Roma; nello stesso anno viene raggiunta la cifra record di un milione di passeggeri trasportati.

Nel 1969 Alitalia è la prima compagnia europea a volare con una flotta di soli jet; nel 1973 viene effettuato il primo collegamento con l´Estremo Oriente, aprendo la rotta transiberiana per Tokio.

Il successo e il declino
Con questi numeri la compagnia riesce negli anni Novanta a raggiungere e superare i 20 milioni di passeggeri trasportati ogni anno. Ma inizia, paradossalmente, anche l’inesorabile declino.

La nuova Alitalia
Lunedì 12 gennaio 2009 l’intesa raggiunta tra CAI (Compagnia aerea italiana) e Air-France KLM, prevede la sottoscrizione da parte del gruppo franco-olandese del 25% del capitale: investimento di 322 milioni di euro (500 milioni di franchi) e sinergie per 720 milioni di euro (1 miliardo di franchi circa).

Da dicembre 2013, la nuova linea transfrontaliera di 17,7 km permetterà di collegare Lugano con l’aeroporto di Malpensa in un’ora.

Grazie alla coincidenza con la linea del Sempione a Gallarate (I) sarà possibile, da Lugano, raggiungere la Svizzera romanda in un’ora in meno rispetto a oggi.

Il potenziale della FMV è stimato oggi a circa 6600 viaggiatori giornalieri attraverso il confine. I treni interregionali tra il Ticino e l’aeroporto di Malpensa, con coincidenze a Gallarate verso il Sempione, circoleranno ogni due ore.

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