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“Opera Prima” sul palcoscenico della storia

"Opera Prima", ovvero la storia di una passione comune tra Lugano e Milano: il Teatro la Scala swissinfo.ch

Ci sono anniversari che meritano sottolineature particolari. Uno dei questi riguarda le relazioni culturali tra Lugano e Milano legate da una grande passione: il Teatro alla Scala.

Per i venticinque anni dell’Associazione “Amici della Scala Lugano”, ecco “Opera Prima”, libro sontuoso che ripercorre un quarto di secolo di attività e racconta di incontri con personaggi famosi e altri, forse, dimenticati.

“Un forte legame di affetto, stima e collaborazione lega le nostre città. Milano e Lugano da sempre protagoniste del mondo degli affari e della finanza – scrive in “Opera Prima” Letizia Moratti, sindaca di Milano – possono dare, ad un osservatore distratto, l’impressione di città fredde e distaccate. In realtà vivono grandi passioni comuni, come quelle della musica e della lirica”.

Venticinque anni fa è infatti nata a Lugano l’associazione “Amici della Scala Lugano” con l’obiettivo di intrecciare fitte e solide relazioni culturali tra le due città. In tutti questi anni l’attività dell’associazione è stata infatti caratterizzata da un’intensa attività: incontri con i grandi personaggi della lirica, organizzazione di concerti e di mostre.

Con l’ago e il filo della storia

Paziente e attento, come un costumista di teatro, l’autore del libro ha ricucito pagine di storia e piccoli episodi, ha ridisegnato gli orli, rafforzato le trame, rimesso a nuovo i tessuti consunti della memoria.

Con l’ago e il filo della storia il giornalista Alberto dell’Acqua ha dunque ricomposto due storie parallele e intimamente legate: quella del Teatro alla Scala e dei suoi protagonisti e quella dell’associazione.

“OperaPrima” – un libro da leggere e da guardare, ma anche da ascoltare – può essere consultato anche come una piccola enciclopedia. Ad ogni artista una biografia, ad ogni capitolo una contestualizzazione storica minima. L’idea è quella di far scivolare il lettore attraverso le pagine del libro e non di riscrivere in modo classico una storia, quella del Teatro alla Scala, già scritta.

La presentazione degli artisti ticinesi che hanno calcato le scene scaligere – sia come interpreti, sia come scenografi e costumisti – ha il merito di raggruppare organicamente queste figure. E, in fondo, di riportare alla memoria personaggi che, forse, non tutti conoscono. Ma che appartengono alla storia culturale del Ticino e di Milano.

Non solo con la voce

Un esempio su tutti: Lila De Nobili, il cui gusto raffinato ha suggestionato registi del calibro di Luchino Visconti o Franco Zeffirelli. Nata a Castagnola (vicino a Lugano) nel 1916, è considerata una delle più grandi scenografe e costumiste del Novecento.

A Parigi (dove muore nel 2002), realizza bozzetti e costumi per “Vogue” e “Hermès”. Luchino Visconti la vuole alla Scala per creare le scenografie della Traviata. Disegna anche i vestiti per la mitica Maria Callas, che rimarranno nella storia come esempi di estrema raffinatezza.

E la scenografia sembra voler restare in mani femminili di origini ticinesi. Margherita Palli, nata a Mendrisio, è una scenografa pluripremiata che per il Teatro alla Scala ha firmato rappresentazioni memorabili. Vive a Milano ed è tuttora insegnante all’Accademia scaligera di Milano e Venezia.

Teatro d’Opera a Lugano

“Opera Prima” ripercorre anche la storia della vita teatrale luganese. Le prime tracce di vita teatrale ticinese, riscontrate nella comunità gesuitica di Bellinzona, risalgono al 1658. Il Teatro sociale di Lugano, il primo vero teatro, viene inaugurato nel 1806 con la rappresentazione dell’Antigone.

Altra tappa importante, i lavori di ampliamento del teatro nel 1816, finanziati dai fratelli Giacomo e Filippo Ciani, milanesi ma di origini ticinesi. Appassionati melomani e di grandi disponibilità finanziarie, i fratelli Ciani contribuiscono anche alla realizzazione del Teatro sociale di Bellinzona. E, successivamente, al restauro del teatro di Lugano nel 1852.

Un altro appassionato di musica, l’eccentrico barone Paul von Derwies, fa costruire nel 1870 il Castello di Trevano, sopra Lugano. Il castello, inaugurato nel 1878, diventa ben presto un centro di grande richiamo. Il nuovo secolo si affaccia, il tempo passa, le arie della musica rimangono nell’aria, escono ed entrano dai palazzi, cambiano teatri, luoghi di rappresentazione, ma la passione rimane la stessa.

Uno spartito interpretato con rigore

L’associazione “Amici Teatro la Scala Lugano” ha in fondo ereditato questo grande amore per la musica e, anno dopo anno, ha creato occasioni di incontro, proposto momenti di riflessione. L’associazione è, soprattutto, la madrina della Primavera concertistica di Lugano, una rassegna musicale ormai consolidata.

In tutti questi anni Lugano accoglie musicisti di respiro internazionale e di grande valore, mentre i rapporti culturali con Milano duettano, crescono, si consolidano. Per più di due anni Alberto dell’Acqua si è mosso sul pentagramma della memoria, si è messo all’ascolto della storia. Ha ordinato le note, le ha collocate al loro posto. Affinché ciascuno possa passare di brano in brano, con o senza intervalli.


swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

Curato dal giornalista-editore Alberto Dell’Acqua, il libro vuole essere un omaggio agli avvincenti personaggi che con la loro opera e passione hanno contribuito all’arricchimento culturale tra Lugano e Milano, due città tanto diverse quanto unite… nella musica.

Il libro (Fontana edizioni) conta 350 pagine a colori ed è arricchito da 500 foto-illustrazioni. E’ diviso in due grandi capitoli: il primo è dedicato al Teatro alla Scala da Piermarini a Botta, al Teatro d’Opera a Lugano e agli artisti ticinesi; il secondo racconta la storia dell’associazione “Amici della Scala Lugano”, iniziata nel 1981.

Sfogliando “OperaPrima” si scopre che sono moltissimi i personaggi che, tra Lugano e Milano, hanno ruotato intorno alla Scala. Dall’Ottocento a oggi, c’è chi in Ticino vi ha trascorso una vacanza come Franz Listz, Richard Wagner, Giuseppe Verdi, Arrigo Boito, Riccardo Zandona.

C’è chi vi si è rifugiato come Vittore Veneziani o Bruno Walter. Chi si è esibito come Beniamino Gigli, Toti dal Monte, Anna Moffo, Katia Ricciarelli.

Oppure chi vi ha soggiornato lasciando il segno come Luisa Tetrazzini, Giacomo Puccini, César Thomson, Louis Lombard, Eugène d’Albert, Ruggero Leoncavallo, Pietro Mascagni, Fernando Corena, Grace Bumbry, Anna de Cavalieri, Luigi Alva, Cesare Siepi e, più recentemente, Giorgio Strehler.

In “Opera Prima” si ritrovano anche cantanti ed artisti ticinesi che si sono esibiti al Teatro la Scala. Il tenore luganese Domenico Reina è il primo ticinese a calcare le scene del Teatro nell’opera rossiniana Zemira, nel 1929.

Sulla scena scaligera si esibiscono altri ticinesi come la soprano Regina Fontana di Agno, Angelica Moro di Bissone, Anna Bazzurri di Melide e Maria Adamini di Bellinzona scomparsa recentemente.

Oggi i ticinesi più acclamati alla Scala sono la coreografa Margherita Palli di Mendrisio e l’architetto Mario Botta che con la sua genialità ha contribuito alla ristrutturazione e rinascita della “Nuova Scala”. Prima di Botta altri architetti ed artisti ticinesi si fecero onore alla Scala: da Giacomo Mercoli a Luigi Canonica; da Giocondo Albertolli a Domenico Aspari.

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