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“Rifugiatigate” scuote l’amministrazione dello Stato

Lo scandalo coinvolge un ex dipendente dell'Ufficio federale dei rifugiati che ha venduto anche documenti falsificati Keystone

Burocrazia federale nell'occhio del ciclone per un nuovo scandalo. Gli illeciti compiuti all'Ufficio federale dei rifugiati da un impiegato arrestato.

L’Ufficio federale dei rifugiati (UFR) è scosso da un affare di traffico di documenti di viaggio illegali per svariate migliaia di franchi. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un’inchiesta a carico di una rete di cinque persone, tra le quali un ex dipendente dell’UFR, arrestato a Berna. La notizia è stata resa nota venerdì a Berna dallo stesso MPC.

Carcere preventivo

L’ex dipendente dell’UFR, arrestato ha ammesso d’aver allestito o prorogato illegalmente più di 100 documenti, oltre a 20 visti di rientro in Svizzera, consegnati a stranieri che vivono nel nostro Paese. Tutto ciò è stato fatto nei 20 mesi che hanno preceduto la sua partenza dall’UFR alla fine di aprile. L’uomo ha ammesso d’aver ricevuto quale compenso denaro contante, ha indicato il MPC.

Il 3 maggio scorso il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un’inchiesta nei confronti dell’ex dipendente, in seguito ad una denuncia inoltrata dall’UFR. Quest’ultimo lo sospettava, tra l’altro, di appropriazione indebita, furto, abuso di autorità, falsificazione di documenti e corruzione passiva.

Assicuratore part-time

L’ex impiegato è stato arrestato il giorno stesso a Berna dalla Polizia giudiziaria federale (PGF) e, da allora, è in detenzione preventiva. Al momento dell’arresto è stato sequestrato un ingente numero di documenti di viaggio che erano stati sottratti all’UFR e compilati.

Secondo il MPC, l’ex dipendente si è servito abusivamente delle banche dati confidenziali dell’UFR, onde ottenere informazioni sulle persone che aveva contattato. La persona arrestata ha inoltre stipulato contratti d’assicurazione con gli stranieri ai quali aveva consegnato i documenti falsificati.

L’uomo ha operato in qualità di agente d’assicurazione, attività accessoria rimunerata che l’UFR non aveva autorizzato. Egli aveva percepito commissioni dalle compagnia assicurative con cui ha avuto a che fare.

Faccendiere in otto Cantoni

Secondo il MPC non è ancora possibile determinare con precisione l’entità della somma di denaro in gioco in questo traffico di documenti. In ogni caso si tratterebbe di svariate migliaia di franchi. I conti dell’ex impiegato dell’UFR sono nel frattempo
stati bloccati.

Le sue attività spaziavano nei quattro angoli della Svizzera. In collaborazione con le polizie interessate, la PGF ha sequestrato mercoledì e giovedì scorsi documenti di viaggio presso le persone che ne hanno «beneficiato» in otto cantoni e cioè Argovia, Berna, Ginevra, Lucerna, Obwaldo, Soldetta, Vaud e Zurigo.

Parallelamente si sono svolte interrogazioni e perquisizioni. L’indagato principale è inoltre sospettato d’aver lavorato con intermediari non dipendenti dell’Ufficio federale dei rifugiati. Essi avevano parzialmente il compito di consegnare i documenti illegali, una volta messi a punto. Il MPC ha dunque esteso l’inchiesta ad altre quattro persone, che sono state interrogate ed hanno subito perquisizioni.

swissinfo e agenzie

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