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1000 donne per un Nobel

Bertha von Suttner, la prima donna a ricevere il premio Nobel per la pace. dhm.de

Un elevato numero di donne s’impegna per la pace, ma i loro sforzi non sono sufficientemente riconosciuti. Da Berna, l’idea di candidare collettivamente un migliaio di donne al premio Nobel per la pace del 2005.

All’origine del progetto un gruppo femminile nato in Svizzera.

Il gruppo “1000 donne per il premio Nobel per la pace 2005” intende sostenere quelle donne che, quotidianamente, lottano contro la guerra, la violenza e le ingiustizie. Un’iniziativa svizzera che ha trovato sostegno a livello mondiale.

Dal 1901, data della sua istituzione, il premio Nobel per la pace è stato assegnato a 80 uomini, 20 organizzazioni e soltanto 10 donne, ha sottolineato Ruth-Gaby Vermot-Mangold, presidentessa del gruppo, consigliera nazionale socialista e membro del Consiglio d’Europa.

“Ora è il momento di dare risalto anche ai contributi femminili”, dice la Vermut-Mangold a swissinfo. “Per farlo, speriamo che il comitato del Nobel sia disposto a modificare la consuetudine che vuole il premio attribuito soltanto a singole persone o ad organizzazioni”.

Ricorrenza centenaria

Il 2005 è stato scelto per commemorare il centenario della prima attribuzione di un Nobel per la pace a una donna: nel 1905 fu infatti insignita la scrittrice austriaca Bertha von Suttner.

E dopo le famose Madre Teresa di Calcutta e Aung San Suu Kyi, la leader dell’opposizione birmana, l’ultima donna in ordine di tempo a ricevere il premio è stata Jody Williams, che ha ritirato il riconoscimento a nome della campagna internazionale contro le mine antiuomo.

Profili femminili

Le 1000 donne e le loro opere in favore della pace saranno rese visibili anche grazie all’opera di cineasti, fotografi, scrittori, giornalisti e scienziati che ne tracceranno i ritratti, prepareranno della documentazione di accompagnamento e delle biografie.

È inoltre prevista l’elaborazione di diverse tesi interdisciplinari. Sei istituti universitari di Berna, Klagenfurt (Austria) e Giessen (Germania) hanno già manifestato il loro interesse.

La procedura di selezione

Al momento le candidate non sono ancora state designate. Esse potranno provenire dai cinque continenti e da qualsiasi ceto sociale. “Contadine, insegnanti, artiste o politiche che s’impegnano per un futuro senza violenza”, sottolineano le promotrici.

E, a Berna, non sono mancati gli esempi viventi. Ad esempio Vera Chirwa, attivista del Malawi per i diritti umani e della donna. Oppure Clara Charf, esponente del Partido des Trabalhadores brasiliano. O ancora l’economista indiana Kamla Bhasin.

Proprio quest’ultima ha rilevato come sia importante ricordare al mondo che la pace non necessita unicamente di azioni su scala internazionale. “La si costruisce giorno dopo giorno. La pace è uno stile di vita, un modo d’essere”, sottolinea la Bhasin.

14 coordinatrici provenienti da altrettante regioni del mondo hanno gìà fissato dei principi di base per evitare che la selezione avvenga sul concetto occidentale di promozione della pace. Ora stanno lavorando sulla definizione dei criteri per selezionare le 1000 candidate.

I costi del progetto sono preventivati in 5 milioni di franchi. Il Dipartimento federale degli affari esteri vi contribuisce con 75mila franchi. Il resto del finanziamento è aperto. L’associazione conta sul sostegno di fondazioni, fondi e istituzioni.

swissinfo e agenzie

Nel 1905 Bertha von Suttner è la prima donna a ricevere il premio;
Nel 1979 il Nobel è assegnato a Madre Teresa di Calcutta;
Negli anni Novanta sono premiate Aung San Suu Kyi (1991) e Rigoberta Menchù (1992);
L’ultimo riconoscimento al femminile è andato a Jody Williams.

Il Premio Nobel per la pace è stato istituito nel 1901. Il primo ad esserne insignito è stato Henri Dunant, fondatore della croce rossa. Il premio ha un forte valore simbolico e vuole sottolineare un impegno straordinario per il bene dell’umanità.

Secondo un comitato, presentatosi lunedì a Berna, le donne sono tuttavia sottorappresentate rispetto al contributo che offrono.

Dal 1901, sono state premiate solo 10 donne rispetto a ben 80 uomini. Per raggiungere un maggiore riconoscimento internazionale del lavoro femminile, il comitato ha lanciato il progetto «1000 donne per il Premio Nobel 2005». Le promotrici vogliono presentare una lista con un migliaio di candidate degne di ottenere l’onorificenza.

Per portare a termine questa azione si prevedono costi per cinque milioni di franchi. Il Dipartimento federale degli affari esteri contribuisce con 75’000 all’impresa che vuole conquistarsi un particolare valore simbolico.

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