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12 mesi di sport svizzero

Kilian Wenger, re della lotta svizzera incoronato a Frauenfeld e premiato con un toro. Keystone

Gli ultimi 12 mesi sono stati molto intensi per gli atleti svizzeri e i loro tifosi. L'anno è iniziato in bellezza con la vittoria di Roger Federer agli Australian Open. Retrospettiva su di un 2010 carico di brividi, delusioni e successi.

«Posso piangere anch’io come Roger, ma purtroppo non sono in grado di giocare come lui», ha affermato Andy Murray in occasione della sconfitta alla finale degli Australian Open.

La partita non è stata memorabile come quella del 2009 persa in cinque set contro Rafael Nadal, ma ha permesso a Federer di conquistare il 16esmio titolo di grande slam, di cui ben quattro in Australia.

Il tennista elvetico, che ha compiuto 30 anni in agosto, ha concluso l’anno brillantemente con la vittoria contro Nadal nella finale dell’ATP World Tour. Il resto del 2010 non è però stato costellato dai successi a cui Federer ha abituato i suoi tifosi.

Ha perso ai quarti di finale al French Open e a Wimbledon arrestando così il periodo durato ben 6 anni consecutivi in cui raggiungeva almeno le semifinali del grande slam. Federer ha poi dovuto cedere il suo posto da numero uno a Rafael Nadal a solo una settimana dal raggiungimento del record di Pete Sampras di 286 settimane. Agli US Open, ha perso contro il serbo Novak Djokovic alle semifinali in cinque set nonostante due mach point a favore.

La delusione è stata grande anche in agosto, quando la nazionale Svizzera di tennis, priva di ‘King Roger’, è stata relegata dal gruppo della Coppa Davis dopo aver perso 5-0 dal Kazakstan.

Ori e allori

In febbraio, tutti gli sguardi si sono concentrati su Vancouver e i giochi olimpici invernali. La delegazione svizzera sarebbe stata in grado di raggiungere l’obiettivo di 10-12 medaglie prefissato? Non è andata così, anche se sei delle nove medaglie sono state d’oro.
 
Simon Ammann ha avviato la serie con ben due medaglie d’oro nel salto con gli sci che si sono aggiunte alle due ottenute a Salt Lake City nel 2002. Questo enorme successo gli è valso il titolo di sportivo svizzero dell’anno, posizionandosi prima di Kilian Wenger, campione di lotta svizzera, e Federer.

Wenger, apprendista macellaio di 20 anni, ha vinto il suo titolo in occasione della Festa federale di lotta e di tradizioni alpigiane che si tiene ogni tre anni. I vincitori, oltre a diventare dei veri e propri eroi nazionali, ricevono in premio un toro.
 
Ma torniamo alle olimpiadi invernali. Anche Didier Défago ha conquistato l’oro nella discesa, Dario Cologna nei 15 km in sci di fondo in tecnica libera, Mike Schmid nella prima gara olimpica di ski cross e Carlo Janka nello slalom gigante.

In marzo, Janka è stato il primo svizzero, dopo Paul Accola nel 1992, a vincere la coppa del mondo di sci alpino, che premia la miglior prestazione della stagione in tutte le cinque discipline.

Le tre medaglie restati, tutte di bronzo, sono andate a Silvan Zurbriggen nella supercombinata, alla squadra di curling maschile e a Olivia Nobs, l’unica donna svizzera ad aver ottenuto una medaglia a Vancouver, nel snowboard cross. 

Il mito di Durban

In giugno, assieme ad altre 31 compagini e migliaia di vuvuzelas, la squadra svizzera partecipa ai mondiali di calcio in Sudafrica.

Nonostante un inizio più che sorprendente, una vittoria di 1-0 contro la Spagna che è stata battezzata dalla stampa ‘miracolo di Durban’, la squadra elvetica è tornata alle vecchie abitudini perdendo 1-0 dal Cile e concludendo l’avventura sudafricana con un anemico 0-0 contro l’Honduras.
 
«Siamo fuori e non meritiamo niente di meglio!» lancia in prima pagina il giornale scandalistico Blick.

La squadra si concentra sull’Euro 2012. Dopo tre partite di qualifica su otto, gli svizzeri sono alle spalle di Montenegro e Inghilterra nel gruppo composto da cinque squadre. Solo le prime due parteciperanno agli europei che si terranno in Polonia e Ucraina.

Il prossimo incontro avrà luogo il 26 marzo 2011 contro la Bulgaria. Se la squadra non  riuscirà ad imporsi e il Montenegro manterrà la sua posizione, i ragazzi di Ottmar Hitzfeld seguiranno il torneo da casa in televisione.

Nella Champions League, il Basilea non ce l’ha fatta a finire tra i primi 16 posizionandosi terzo nel suo gruppo di qualifica e si ritrova così nell’Europa League assieme al Young Boys di Berna.

Cartellini  gialli

Il calcio è però anche stato al centro di molte controversie. «Lo dico in modo chiaro: non c’è corruzione sistematica all’interno della FIFA», ha affermato Sepp Blatter, il presidente svizzero dell’associazione internazionale di calcio, dopo la sospensione di due membri del comitato esecutivo, da parte del comitato etico della FIFA, accusati di corruzione nell’ambito dello scandalo di voti in cambio di soldi per l’assegnazione dei Mondiali 2018.

 
In aprile, anche il ciclista svizzero Thomas Frei è finito sulle prime pagine perché è risultato positivo all’epo, sostanza utilizzata per aumentare la resistenza. Lo sportivo ha ammesso di essersi dopato ed è stato eliminato dalla squadra professionale svizzero-americana BMC.

In giugno, il duplice campione olimpico Fabian Cancellara è stato confrontato con l’accusa di utilizzare un motore nascosto per vincere il Giro delle Fiandre e la Parigi Roubaix.

In febbraio, durante l’America’s Cup a Valencia, Oracle ha la meglio sul team svizzero Alinghi, detentore degli ultimi due titoli.

Dopo due anni di trattative legali, il trimarano di Oracle ha battuto il catamarano di Alinghi 2 a 0. Il team Alinghi ha poi affermato che non avrebbe partecipato alla prossima America’s Cup per dedicarsi alle Extreme Sailing Series.

Anche per quando riguarda il pilota di Formula Uno Sébastien Buemi, la Svizzera riporta le sue speranze nel 2011. Nonostante la conferma nella scuderia Toro Rosso, Buemi non può ancora dormire sonni tranquilli dato che il responsabile del team, Franz Tost, ha recentemente affermato che lo svizzero «ha diverse difficoltà. Nella Formula Uno ci si può aspettare di tutto».

Buone notizie

Ma ci sono anche buone, anzi, ottime notizie. Il primo agosto, festa nazionale svizzera, il maratoneta Viktor Röthlin ha vinto i campionati europei di atletica a Barcellona diventando così il quarto campione europeo di nazionalità elvetica in assoluto e il primo dopo il pesista Werner Günthör nel 1986.

L’impresa di Röthlin è ancora più eroica se si considera che nel 2009 l’atleta ha sofferto di una trombosi durante un volo che è poi sfociata in una pericolosa embolia polmonare.

In ottobre, il cestista svizzero Thabo Sefolosha, che gioca nella prestigiosa National Basketball Association (NBA), è stato il secondo svizzero dopo Roger Federer ad apparire sulla copertina della rinomata rivista statunitense Sports Illustrated.

E infine, il 12 dicembre, Martina Hingis è convolata a nozze con il cavallerizzo francese Thibault Hutin. Oggi 30enne, nel 1997 Hingis è stata la più giovane tennista al mondo a diventare numero uno.

Sportivi svizzeri dell’anno:

Simon Ammann (salto con gli sci), Kilian Wenger (lotta svizzera), Roger Federer (tennis).

Sportivi svizzeri dell’anno:

Ariella Kaeslin (ginnastica), Simone Niggli (corsa d’orientamento), Nicola Spirig (triathlon).

Squadra dell’anno:

U17 di calcio, FC Basilea, squadra nazionale di  hockey su ghiaccio.

 

Giovani promesse dell’anno:

Mike Schmid (ski cross), Nino Niederreiter (hockey), Lisa Urech (atletica).

(traduzione e adattamento, Michela Montalbetti)

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