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2002: La sciagura di Überlingen

Soccorritori e inquirenti all'opera dopo la catastrofe Keystone Archive

Sei mesi dopo, non sono ancora chiarite le responsabilità per la morte delle 71 persone a bordo dei due aerei, scontratisi nel cielo tra la Svizzera e la Germania.

Intanto si profilano le richieste di indennizzo nei confronti di Skyguide.

La società svizzera di controllo aereo, tuttora al centro dell’inchiesta sulla responsabilità per la sciagura, si trova pure nel mirino della Bashkirian Airlines e di due avvocati tedeschi.

La prima, proprietaria del Tupolev diretto in Spagna, ha chiesto 20 milioni di dollari per la perdita del velivolo e per le famiglie dei 12 membri d’equipaggio, tutti periti nell’incidente.

I due avvocati tedeschi, che rappresentano le famiglie di altre 40 vittime, hanno invece optato per una denuncia collettiva negli Stati Uniti, dove si possono ottenere risarcimenti più alti che altrove.

Diretta contro la compagnia di trasporti DHL, proprietaria del cargo scontratosi con il Tupolev, e contro il costruttore del sistema anti-collisione Honeywell, la denuncia mira in realtà alla società di controllo aereo Skyguide. Quest’ultima, non esercitando nessuna attività negli Stati Uniti, non può essere attaccata direttamente, ma potrebbe essere chiamata in causa dalle due società denunciate.

Per i due legali tedeschi, infatti, una buona parte di responsabilità per la sciagura ricada sulla società controllata dalla Confederazione. All’origine dell’incidente, sostengono, vi sarebbero le indicazioni imprecise, fornite da un controllore di volo di Skyguide ai piloti dei due aerei.

Una catastrofe evitabile?

I due velivoli erano entrati nello spazio aereo controllato da Skyguide poco prima della mezzanotte del primo luglio del 2002. Il Tupolev TU-154 della compagnia russa Bashkirian Airlines stava portando in Spagna, per una vacanza, un gruppo di scolari russi, mentre il Boeing 757, un cargo della DHL proveniente dal Bahrein, era in volo per Bruxelles.

Secondo le prime inchieste provvisorie, l’uomo-radar di Skyguide, accortosi che i due velivoli erano su una rotta di collisione, avrebbe atteso a lungo prima di intervenire. La prima richiesta indirizzata al pilota del Tupolev, di ridurre l’altezza di volo, sarebbe giunta appena un minuto prima della scontro. E la seconda, meno di mezzo minuto. Molto tardi.

Per di più, la mancanza di precisione nella comunicazione con i velivoli e le indicazioni dei sistemi anti-collisione fecero sì che i due aerei tentassero contemporaneamente una discesa d’emergenza: una concomitanza fatale per le 71 persone che si trovavano a bordo.

Scontratisi a 11’000 metri d’altezza, i due velivoli sono precipitati nei pressi di Ueberlingen, in territorio tedesco sulla riva settentrionale del Lago di Costanza, a pochi chilometri della frontiera con la Svizzera.

Per la violenza dell’impatto, i rottami degli aerei sono stati disseminati su oltre 25 chilometri quadrati, mentre le squadre di soccorso hanno impiegato ben sei giorni per trovare i corpi di tutte le vittime.

Critiche per l’atteggiamento della Svizzera

La sciagura di Überlingen non ha messo in cattiva luce soltanto il controllo aereo. Anche le autorità svizzere sono state oggetto di critiche, per il loro atteggiamento giudicato troppo distaccato nei confronti delle giovani vittime russe.

“Chi non mostra ufficialmente la sua compassione, per paura che venga interpretata come un’ammissione di colpa, deve almeno avere cattiva coscienza”. La frase pubblicata da un giornale tedesco qualche giorno dopo l’incidente, ben illustra le opinioni espresse da varie parti nei confronti di Skyguide e delle autorità svizzere.

Nonostante Berna abbia subito inviato un telegramma di condoglianze al presidente russo, molti organi di stampa hanno riscontrato una certa freddezza della Svizzera ufficiale nei confronti delle vittime. E anche sulla stampa svizzera è stata sottolineata la scarsa presenza elvetica alle varie cerimonie commemorative.

Skyguide invece, oltre che per la mancanza di trasparenza, è stata criticata anche per alcune dichiarazioni contrastanti, con le quali il controllo aereo sembrava voler scaricare ogni responsabilità.

Ora però, a sei mesi di distanza, pur non essendo ancora chiuse le inchieste ufficiali né tanto meno rientrate le richieste di risarcimenti, l’opinione pubblica sembra aver un po’ dimenticato la catastrofe di Überlingen.

Ma non per molto. La Svizzera sta negoziando un nuovo accordo aereo con la Germania. E discutendo sul traffico nei cieli, non si potrà evitare che vengano rievocati anche incidenti come quello occorso nella notte del primo luglio 2002 sul Lago di Costanza.

Fabio Mariani, swissinfo

1° luglio 2002, ore 23:43
un Tupolev 154 e un Boeing 757 si scontrano sopra Überlingen a 11’000 metri di altezza
tutte morte le 71 persone a bordo dei due velivoli
c’è voluta quasi una settimana per raccogliere i detriti dispersi su oltre 25 km quadrati
l’incidente forse dovuto a incomprensioni tra i piloti e un uomo-radar di Skyguide

La sciagura di Überlingen ha gettato cattiva luce su Skyguide, il controllo aereo svizzero, che sorveglia anche parte del cielo tedesco. Oltre ad alcune mancanze di ordine tecnico, risulta che al momento dell’incidente un solo uomo-radar era attivo nella torre di controllo.
Skyguide è ora confrontata, in modo più o meno diretto, a forti richieste di indennizzi.

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