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2004 – Tutankhamon dal Nilo al Reno

Oltre 620'000 persone hanno potuto ammirare a Basilea i gioielli dell'antichità egizia Keystone Archive

Fenomeno culturale di massa, "Tutankhamon, l'oro dell'aldilà" entrerà sicuramente nella classifica mondiale delle 10 esposizioni più visitate del 2004.

Un colpo di fortuna per il Museo delle antichità di Basilea: le autorità egiziane non concedevano più da oltre un ventennio queste opere straordinarie.

Mezzo milione di visitatori erano attesi all’esposizione Tutankhamon di Basilea. Sarebbe già stato un primato, soprattutto per un museo dedicato ai popoli antichi.

Per finire 620’000 persone sono giunte da ogni parte del mondo, tra il 7 aprile e il 3 ottobre, per ammirare i capolavori di una civiltà scomparsa da millenni.

“Davanti a voi avete un direttore felice di un museo”: Peter Blome, il responsabile del Museo delle antichità di Basilea, non ha nascosto la sua soddisfazione, il giorno della chiusura delle porte.

La mostra si è svolta con la tradizionale capacità organizzativa basilese, abituata a sposare abilmente cultura e affari.

Le prevendite di biglietti via internet o telefono hanno funzionato bene, il fiume di visitatori è stato incanalato senza incidenti e le preziose opere egizie sono uscite indenni dall’assalto della folla.

Misteri affascinanti

Questa impressionante marea umana avrebbe probabilmente fatto onore anche al giovane faraone, morto ad appena 19 anni, per cause rimaste misteriose.

Un dei tanti misteri che rendono ancora oggi più affascinante l’antico popolo egizio, i suoi riti funerari, le sue tombe.

“Con mani tremanti aprii una breccia e vi inserii una candela. Quando i miei occhi si abituarono alla luce, videro strani oggetti in forma di animali, statue e ovunque oro, oro luccicante e scintillante”, così il britannico Howard Carter descrisse il sensazionale ritrovamento della sepoltura di Tutankhamon nel 1922.

Il Museo delle antichità di Basilea ha potuto offrire al pubblico solo una piccola selezione dei tesori dell’era del “piccolo” faraone: 120 oggetti, spesso minuscoli, che risplendono in tutta la loro bellezza.

Gioielli finemente intagliati, mobili dorati di legno pregiato e avorio, utensili di ogni sorta squisitamente decorati, intarsiati e colorati: in realtà questi capolavori di 3’300 anni orsono non abbisognano di nessun mistero e di nessuna leggenda per sedurre ancora oggi l’occhio umano.

Una prima europea

L’esposizione non poteva quindi che rappresentare uno dei maggiori eventi culturali dell’anno a livello europeo.

Era da oltre 20 anni che le autorità egiziane non lasciavano più uscire dalla Valle del Nilo i gioielli della 18esima dinastia dei grandi faraoni.

Un colpo grosso per il Museo delle antichità di Basilea che, con un massiccio contributo finanziario dell’UBS, è riuscito per primo a convincere il governo egiziano a concedere i tesori di Tutankhamon.

I milioni messi a disposizione dalla grande banca, che ha realizzato un’ottima operazione di sponsoring, serviranno a rimettere in sesto musei ed opere d’arte al Cairo.

Cultura e turismo

Ma la scelta di Basilea sembra legata anche al ricordo della strage di Luxor del 1997, i cui perirono anche 36 cittadini svizzeri: le autorità egiziane avrebbero voluto infatti compiere “un gesto umano nei confronti della Svizzera”.

Fenomeno culturale in grado di rilanciare l’interesse di tutto un paese nei confronti dell’Egitto, la mostra ha costituito anche un polo di attrazione turistica.

Da parte egiziana si spera di poter attirare di nuovo masse di visitatori europei, dopo la lunga crisi dovuta al massacro di Luxor, ma anche agli attentati dell’11 settembre 2001 e alla guerra in Iraq.

A Basilea, gli operatori turistici si sfregano già oggi le mani: con il suo “oro dell’aldilà”, Tutankhamon ha contribuito notevolmente a far aumentare del 25% i pernottamenti nella città sul Reno, nei primi tre trimestri di quest’anno.

swissinfo, Armando Mombelli

La mostra “Tutankhamon – l’oro dell’aldilà” proponeva di ammirare 120 oggetti, di cui 50 provenienti dalla tomba del giovane faraone.
L’esposizione ha attirato 620’000 persone al Museo delle antichità di Basilea, dal 7 aprile al 3 ottobre.
Quasi un terzo dei visitatori provenivano dall’estero.

La tomba di Tutankhamon, situata nella Valle dei Re, venne scoperta nel 1922 dal britannico Howard Carter.

Il giovane faraone, morto per cause ignote all’età di 19 anni, appartiene alla 18esima dinastia che ha regnato in Egitto dal 1500 al 1300 a.C.

I tesori di Tutankhamon non avevano più lasciato l’Egitto da oltre 20 anni. Nei prossimi mesi, dopo Basilea e Bonn, verranno esposti negli Stati uniti.

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