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5’000 dollari per riparare l’«errore»

Salah Jmor sarebbe stato ucciso, così come altri civili, dai soldati della forza di coalizione Keystone

Gli Stati Uniti hanno proposto un indennizzo di 5'000 dollari (circa 6'400 franchi) alla famiglia dello svizzero di origine curda ucciso per «errore» in Iraq.

La famiglia di Salah Jmor trova l’offerta americana «indecente», mentre Berna auspica un’inchiesta completa sulla morte del cittadino ginevrino.

«Il rappresentante svizzero a Baghdad ha ricevuto la proposta di indennizzo dall’ambasciata americana in Iraq», ha indicato Robert Assaël, avvocato della vedova di Salah Jmor, confermando una notizia fornita dal quotidiano romando «Tribune de Genève».

Come aveva ricordato in marzo un ufficiale della giustizia americana, il principio delle «condolence payment» (letteralmente il «pagamento delle condoglianze») non significa tuttavia che gli Stati Uniti riconoscano la loro responsabilità a livello giuridico.

Gli americani declinano ogni responsabilità diretta sulla morte di Salah Jmor, parlando di un «tragico incidente». Una vicenda che ricorda molto quella di Nicola Calipari, il funzionario italiano del Sismi che ha fatto da mediatore per la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, ucciso, anche lui «per errore», dai soldati americani.

Ucciso da una pallottola vagante

Jmor è stato ucciso il 28 giugno scorso a Baghdad.

Secondo un informatore locale, l’uomo sarebbe stato abbattuto dagli spari partiti dal fucile di una soldatessa americana, mentre si trovava in auto con il fratello.

Una versione, questa, confermata alla Televisione della Svizzera Romanda da un cugino della vittima. Si sarebbe dunque trattato di una pallottola vagante, ma non si sa ancora per quale motivo è stato aperto il fuoco contro il veicolo.

La vedova di Jmor vorrebbe quindi «conoscere la verità» e auspica che «le autorità americane si assumano la loro responsabilità», ha indicato Assaël.

«La proposta americana è indecente e scioccante», ha aggiunto, affermando di essere sicuro che la colpa dell’incidente è da attribuire alle forze statunitensi.

Informazioni insufficienti

In una lettera inviata all’avvocato, anche il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) stima che l’offerta di 5’000 dollari (6’400 franchi) «appare, nel caso specifico, chiaramente insufficiente».

Intanto, il Dfae è sempre in attesa di un rapporto completo sulle circostanze dell’incidente da parte statunitense, dopo che nel mese di settembre aveva ricevuto un documento dai contenuti giudicati insufficienti.

«Se l’inchiesta dovesse stabilire una responsabilità da parte degli USA, la questione dell’indennizzo dovrebbe essere trattata, come avviene di solito, sul piano civile», ha precisato Jean-Philippe Jeannerat, portavoce del Dfae.

Difensore della causa curda

Membro del Partito socialista ginevrino, Salah Jmor aveva ottenuto il titolo di dottore all’Università di Ginevra con una dissertazione sulla questione del Kurdistan. Sposato e padre di tre bambini, l’uomo si era stabilito da alcuni anni in Francia.

Dalle testimonianze raccolte da diversi quotidiani, risulta che Jmor era un convinto pacifista che si recava regolarmente in Iraq.

Importante membro della diaspora curda in Europa – nonché autore di diversi libri sulla questione – egli si interessava in particolar modo allo statuto del Kurdistan dopo la partenza delle truppe statunitensi dalla regione.

Secondo una fonte vicina al presidente del Kurdistan iracheno, Salah Jmor sarebbe stato in lizza per un posto di ministro nel governo curdo-iracheno.

swissinfo e agenzie

Di origine curdo-irachena, Salah Jmor viveva da 25 anni in Svizzera.

A Ginevra aveva ottenuto un dottorato all’Istituto superiore di studi internazionali.

Da cinque anni era membro del Partito socialista di Ginevra, città in cui aveva creato una propria azienda, la Jmor Business & Consulting.

Impegnato per la causa curda e contrario all’intervento statunitense in Iraq, Jmor aveva pubblicato vari saggi dedicati al Kurdistan.

Secondo una fonte vicina al presidente del Kurdistan iracheno citata, Salah Jmor sarebbe stato in lizza per un posto di ministro nel governo curdo-iracheno.

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