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60 anni dopo, il riconoscimento del pacificatore

Max Waibel (a sinistra) durante un incontro con due generali alleati nel marzo 1945 ad Ascona Keystone Archive

Deceduto nel 1971, l'ufficiale dell'esercito svizzero Max Waibel è stato onorato venerdì a Lucerna con una targa commemorativa.

Con le sue azioni, condannate all’epoca dal Consiglio federale, Waibel è riuscito ad accelerare la capitolazione dei nazisti in Italia nel 1945. Grazie al suo intervento, molte vite umane sono state risparmiate.

Riconoscimento postumo per Max Waibel, l’ufficiale dei servizi segreti svizzeri che nel 1945 riuscì a mediare fra i tedeschi e gli Alleati, contribuendo così alla capitolazione delle forze naziste nel Nord Italia.

In suo onore è stata posta venerdì una targa commemorativa al centro di formazione dell’esercito a Lucerna, luogo dove Waibel è stato attivo dal 1951 al 1954.

«In modo coraggioso e tenace, prestando fede non agli ordini, ma alla propria coscienza, ha acceso la fiaccola della pace accorciando così la guerra in Europa», si legge sulla targa ideata da Bruno Fischer.

Salvatore di numerose persone

Nell’ambito dell’operazione segreta «Sunrise», Waibel mediò – all’insaputa dei superiori – fra le truppe tedesche e quelle alleate, riuscendo a raggiungere il cessate il fuoco il 2 maggio, una settimana prima della fine del conflitto in Europa.

La capitolazione nazista salvò innumerevoli vite e preservò dalla distruzione abitazioni, industrie e beni culturali. In caso di ritiro forzato dell’esercito italiano, i tedeschi avevano infatti ricevuto l’ordine di distruggere tutto quanto si sarebbero lasciati alle spalle.

La firma del cessate il fuoco permise inoltre di accelerare la presa di coscienza da parte della Wehrmacht (l’esercito della Germania nazista) dell’inutilità di intraprendere altre battaglie.

Per il suo operato Waibel – più tardi divisionario – venne lodato dai comandi alleati. Dovette invece subire le critiche della Svizzera ufficiale e in particolare del governo: le sue azioni mal si conciliavano con la neutralità del paese.

A volte è meglio tacere

Durante il discorso commemorativo di venerdì, al quale erano presenti numerose personalità politiche e militari, l’ex segretario di stato Franz Blankart ha dichiarato di comprendere il comportamento dell’ufficiale.

«A volte è necessario tenere veramente segrete le operazioni: se Waibel avesse comunicato i suoi propositi ai superiori, l’azione sarebbe stata interrotta sul nascere», ha osservato.

«Il graduato ha riconosciuto il problema posto dalla neutralità e ha seguito la sua coscienza», ha concluso Blankart.

swissinfo e agenzie

Grazie alla sua mediazione, il maggiore dei servizi segreti svizzeri Max Waibel è riuscito ad accelerare la capitolazione dell’esercito nazista nel Nord Italia.

Secondo gli storici, l’intervento di Waibel permise di accorciare la guerra di 6-8 settimane.

Molte vite umane e beni culturali furono così risparmiati: la Wehrmacht aveva infatti ricevuto l’ordine da Berlino di distruggere tutto quanto era possibile prima di un’eventuale disfatta.

Invece di riconoscere il suo ruolo di pacificatore, il Consiglio federale vide nell’iniziativa di Waibel un’infrazione della neutralità del paese.

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