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Abbronzati o rimborsati

Come garantire il bel tempo in vacanza? Keystone

Come evitare di sprecare le proprie vacanze rinchiusi in camera d’albergo a causa del brutto tempo? Basta assicurarsi.

In Europa numerose agenzie propongono assicurazioni contro le bizze del tempo. In Svizzera la stazione vallesana di Grächen ci ha provato con l’offerta “garanzie di sole”.

La preoccupazione più grande dei vacanzieri è che il tempo non tenga le sue promesse, soprattutto nei periodi fuori stagione.

I professionisti del turismo l’hanno capito ed alcuni di loro propongono delle assicurazioni particolari o addirittura un rimborso per controbilanciare gli umori del cielo.

Rimborsati se piove

Caso forse unico in Svizzera è la stazione turistica di Grächen, nel canton Vallese. La piccola località montana ai piedi del Cervino – che gode di 299,5 giorni di sole all’anno – ha introdotto per la prima volta quest’anno, dal 12 giugno al 9 luglio, l’abbonamento “Sunny-Wanderpass”, una sorta di assicurazione in caso di brutto tempo.

“Abbiamo scelto questo periodo per attirare i turisti anche durante la bassa stagione, soprattutto coloro che temono di compromettere le vacanze a causa di impreviste bizze climatiche”, indica a swissinfo Marco Studer, responsabile marketing degli impianti di risalita di Grächen.

“In caso di pioggia o forte nebbia, abbiamo rimborsato in contanti i giorni che non sono stati sfruttati per passeggiate ed escursioni”, aggiunge Studer.

Un esperimento da ripetere

“Siamo abbastanza soddisfatti dei risultati di quest’anno, anche se ci attendavamo qualcosina in più”, spiega il responsabile degli impianti di risalita.

Su di un totale di circa 800 persone che hanno visitato la località vallesana, 100-150 turisti hanno scelto Grächen proprio a causa del “Sunny-Wanderpass”.

“Il 2% delle persone che hanno acquistato lo speciale abbonamento ha chiesto un rimborso a causa della pioggia”, indica Studer.

Quello di quest’anno è stato un primo passo. Dall’anno prossimo, i responsabili della località vallesana vorrebbero estendere questo principio a tutte le offerte di Grächen e per l’intera stagione.

“L’iniziativa ha coperto solo gli impianti di risalita, ma dal 2005 vorremmo anche coinvolgere le altre infrastrutture, come ad esempio il settore alberghiero”, continua Studer.

Sole tropicale garantito

Se in Svizzera questo tipo di strategia, o di tendenza, è ancora agli albori, in Europa sono sempre più le agenzie che prevedono rimborsi in caso di eventi straordinari.

Come la francese Jet Tours, che offre gratuitamente ai suoi clienti la “garanzia sole”. Le persone che subiscono più di 18 ore di pioggia tra le 9 e le 18 sull’arco di una settimana, ricevono un risarcimento di 150 euro. Di che comprarsi un impermeabile.

L’artefice di questo prodotto esclusivo è la compagnia di assicurazioni “Européenne”, che propone anche altre varianti.

Chi si reca per esempio alle Seychelles ha diritto ad un rimborso nel caso il termometro dovesse scendere di 10 gradi rispetto alla media stagionale, per più della metà della durata del soggiorno.

Assicuriamoci contro gli incidenti gravi

In Svizzera, questo genere di prodotti legati al clima non ha sedotto le agenzie di viaggio.

“Noi consigliamo sempre di sottoscrivere un’assicurazione annullamento e rimpatrio. Per gli avvenimenti straordinari, dobbiamo valutare caso per caso con il nostro partner assicurativo”, spiega Giancarlo Leonardi, responsabile regionale per il Ticino dell’agenzia turistica Kuoni.

Nemmeno il settore assicurativo sembra intenzionato a garantire il sole d’estate e la neve d’inverno.

“Sono dell’idea che sia meglio assicurarsi contro i casi veramente gravi – ospedalizzazione o morte – piuttosto che contro quelli forse più futili”, indica Jürg Wittwer, direttore operativo della società di assicurazioni viaggio Elvia.

E se scoppia una guerra?

Se una pioggerella od un nuvolone che nasconde il sole irritano il vacanziero, ci sono eventi che possono causare problemi ben maggiori. Che vanno al di la della semplice seccatura.

L’atto di terrorismo nella discoteca di Bali nel 2002, il virus Sars in Cina e Vietnam nel 2003 o il ciclone Gafilo in Madagascar quest’anno sono solo alcuni esempi.

Molti avvenimenti gravi succedono in maniera inaspettata ed imprevista. Cosa fare se il paese da lungo previsto per le vacanze è scombussolato da un conflitto armato, catastrofi naturali o da epidemie?

I turisti che partecipano a viaggi organizzati sono sotto la responsabilità dell’operatore turistico, che ha l’obbligo di annullare e rimborsare il viaggio o di proporre un’alternativa valida.

Coloro che preferiscono trascorrere le vacanze in modo individuale – e che quindi possiedono solamente un biglietto d’aereo – devono invece prevedere un’assicurazione particolare.

Lo conferma il direttore di Elvia: “Consigliamo ai viaggiatori individuali di procurarsi un’assicurazione che copra gli avvenimenti straordinari”.

Informarsi prima di partire

È inoltre utile tenersi informati sulla situazione nel paese di destinazione. A questo riguardo, i comunicati del Dipartimento Federale degli affari esteri avvertono i viaggiatori sui potenziali pericoli. Le agenzie turistiche si rifanno agli stessi comunicati prima di confermare od annullare un viaggio.

I casi di eventi particolari sono comunque molto rari. “Meno dell’1% degli annullamenti sono dovuti a casi straordinari di natura socio-politica o ambientale. Le cause più frequenti sono invece da ricercare in una malattia improvvisa o nel decesso di un famigliare, che impediscono la vacanza”, conclude Wittwer.

swissinfo, Luigi Jorio

A differenza dell’Europa, dove esistono agenzie e compagnie assicurative che prevedono dei rimborsi in caso di avvenimenti non prevedibili, gli assicuratori svizzeri non propongono nessuna “garanzia meteorologica”.

Per i professionisti del settore, il mercato svizzero è troppo limitato per proporre questo tipo di copertura.

secondo un recente sondaggio dell’istituto Link 17% degli svizzeri trascorre le vacanze in patria.
15% rimane a casa.
16% non fa vacanza.
le mete più gettonate per l’estate sono Italia (11%), Spagna (8%) e Francia (4%), Austria (3%) e altri paesi europei (11%).

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