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Accordo tra i partner sociali nel settore dell’edilizia

Andreas Rieger (a sinistra) e il mediatore Jean-Luc Nordmann Keystone

Dopo un vuoto contrattuale durato tre mesi, datori di lavoro e sindacati sono riusciti a trovare un accordo per la conclusione di un nuovo contratto nazionale di lavoro nel settore dell'edilizia.

La soluzione di compromesso, che entrerà in vigore il 1° febbraio 2008, risolve le vertenze sui due settori principali di discordia, ossia gli orari di lavoro e i salari.

Dopo mesi di tensioni, agitazioni e colpi di scena, padronato e sindacati hanno stilato un accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro (CNM) nell’edilizia, favorito dalla mediazione di Jean-Luc Nordmann, ex responsabile della Direzione del lavoro presso la Segreteria di Stato dell’economia (SECO).

Al termine di una maratona negoziale, le parti hanno approvato un compromesso sulla flessibilità dell’orario di lavoro, la questione centrale della vertenza che aveva fatto scattare la disdetta da parte padronale del CNM nel maggio scorso. Per la prima volta da 70 anni, da inizio ottobre vigeva così un vuoto contrattuale nel settore delle costruzioni in Svizzera.

I partner sociali hanno inoltre raggiunto un’intesa sugli aumenti salariali per l’anno prossimo, hanno comunicato nel corso di una conferenza stampa congiunta, tenuta a Berna, i rappresentanti della Società Svizzera degli Impresari Costruttori (SSIC) e dei sindacati Unia e Syna.

Orari più flessibili e paghe più alte

La regolamentazione del nuovo contratto collettivo integra la sentenza del tribunale arbitrale del 17 agosto 2006, hanno spiegato le parti. In futuro sarà possibile adeguare il calendario lavorativo annuale in seguito a mancanza di lavoro, intemperie e problemi tecnici.

Ciò a condizione che siano garantite la consultazione del personale, la trasparenza e l’informazione. Non si potrà tuttavia scendere al di sotto della parità (ore negative) e il numero di ore rimane invariato a 2112 all’anno.

Per quanto riguarda la busta paga, è stata data priorità agli aumenti delle rimunerazioni più basse. Dal primo febbraio dell’anno prossimo ciascun lavoratore del settore delle costruzioni riceverà 100 franchi in più al mese. A disposizione di ritocchi individuali ci sarà lo 0,5% della massa salariale. L’aumento di quest’ultima raggiungerà così il 2,35%.

D’altro canto, da inizio febbraio i salari di base (minimi salariali) fissati nel CNM saranno aumentati del 3%. Nel 2009 vi sarà inoltre un aumento del 2% delle retribuzioni, di cui i tre quarti generalizzato e un quarto per adeguamenti su base individuale.

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Reazioni soddisfatte

“Considero questo accordo estremamente importante per la salvaguardia della pace sociale a livello nazionale. Anche perché il CNM dell’edilizia è il più grande della Svizzera, dal momento che tocca 80’000 persone, tra personale fisso o temporaneo”, ha dichiarato Jean-Luc Nordmann a swissinfo.

Per Kurt Regotz, presidente del sindacato Syna, la conclusione di un nuovo CNM “dovrebbe servire da segnale positivo per tutta l’economia svizzera”. Il sindacalista si è detto ottimista sulle prospettive che l’accordo venga approvato dall’assemblea dei delegati del settore dell’edilizia.

L’assemblea dei delegati della SSIC si esprimerà sull’accordo il 24 gennaio prossimo, quelle dei sindacati Unia e Syna due giorni dopo.

“Con questa intesa abbiamo raggiunto un buon risultato, pur avendo dovuto accettare non poche concessioni. Non sarà probabilmente facile convincere i nostri membri del fatto che l’accordo costituisce per finire la migliore soluzione”, ha affermato da parte sua Werner Messer, presidente della SSIC.

swissinfo e agenzie

Lo scorso 23 maggio, la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) aveva infatti disdetto il contratto collettivo nazionale di lavoro, con effetto dal primo ottobre. Per la prima volta da 70 anni, il settore della costruzione si era ritrovato così privo di CNM.

I datori di lavoro esigevano in particolare una maggiore flessibilità negli orari di lavoro ed auspicavano la parziale introduzione di una rimunerazione al merito.

Dal canto loro, Unia e Syna, i due principali sindacati implicati, si opponevano alla richieste del padronato, affermando che rappresentavano un deterioramento delle condizioni di lavoro.

A metà ottobre gli operai hanno incrociato le braccia nei cantoni di Berna, Ginevra e Neuchâtel, come pure sul cantiere ferroviario del Gottardo. In numerose città elvetiche si sono svolte inoltre importanti manifestazioni in favore di un nuovo contratto nazionale mantello.

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