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Acqua più bassa, prezzi energetici più alti

Il livello di riempimento dei laghi artificiali raggiunge attualmente soltanto il 50,2% Keystone Archive

In seguito al livello dell'acqua dei laghi artificiali particolarmente basso, il prezzo dell'elettricità prodotta dalle centrali idroelettriche è in continuo aumento.

La Svizzera sarà costretta ad importare un volume maggiore di energia quest’anno. L’aumento dei prezzi sembra però legato soprattutto alla ricerca di profitto.

La siccità e il freddo, che trattiene le masse d’acqua sotto forma di neve e ghiaccio, stanno creando alcuni problemi per la produzione di energia elettrica in Svizzera.

Numerose delle decine di centrali idriche che si trovano sui fiumi svizzeri, a cominciare da quelle sul Reno e l’Aar, forniscono soltanto la metà dell’elettricità generata abitualmente in questa stagione.

Non sono mai stati così bassi da molti anni anche i livelli dei bacini idroelettrici svizzeri.

Il loro grado di riempimento si fissava all’inizio dell’anno al 50,2 per cento, contro il 67,2 per cento registrato un anno prima.

Bassi livelli già dall’autunno

I laghi artificiali sono regolarmente confrontati con una penuria d’acqua in inverno.

Le ragioni sono diverse: da una parte nella stagione fredda si fa un uso maggiore di corrente, dall’altra le precipitazioni si presentano sotto forma di neve. Quest’ultima, invece di defluire, rimane sul terreno e non può quindi venir usata.

Quest’anno, però, i laghi artificiali si trovavano già a un livello bassissimo in autunno.

Il grado di riempimento dei bacini idroelettrici al termine dell’anno idrologico (che si è chiuso alla fine di settembre 2005) era al 77,6 per cento, un record negativo.

Lacune energetiche e speculazione

Un’altra ragione dell’abbassamento del livello dei laghi artificiali è legata alla chiusura temporanea, da aprile fino a settembre del 2005, della centrale nucleare di Leibstadt (Argovia).

Le centrali idroelettriche hanno compensato le lacune energetiche create dal blocco forzato dell’impianto argoviese, che fornisce il 17 per cento della corrente elettrica svizzera, sfruttando a pieno regime i loro impianti e consumando maggiormente acqua.

Un ulteriore motivo è la liberalizzazione del mercato elettrico. I produttori di energia possono vendere l’elettricità nei periodi in cui i prezzi sono ai livelli più alti.

Le aziende idroelettriche, che controllano i livelli dei laghi artificiali, non sembrano in realtà soffrire a causa della siccità: usano la poca acqua per produrre energia nei momenti di maggiore richiesta, come la sera, quando si guadagna di più.

Ottimi guadagni

Le centrali idroelettriche preferiscono tenere ferme le loro turbine quando i prezzi sono bassi e risparmiare l’acqua per produrre corrente nei momenti di picco, spiega Walter Hauenstein, direttore dell’Associazione svizzera di economia delle acque.

L’industria del settore consegue inoltre ottimi guadagni con l’esportazione di energia prodotta quando vi è maggiore richiesta, mentre per i bisogni di base in Svizzera viene importata energia a prezzi più bassi.

Secondo Hauenstein, i problemi per l’industria elettrica legati ai bassi livelli dei bacini sono minori rispetto a quelli derivanti dalla carenza di acqua nei fiumi.

swissinfo e agenzie

Nell’anno idrologico appena trascorso (ottobre 2004-settembre 2005), il consumo di elettricità in Svizzera ha stabilito un nuovo primato con una crescita del 2,1%, a 61’300 milioni di chilovattore (kWh), rispetto al periodo precedente.
Al contempo la produzione netta di elettricità della Svizzera è calata del 5,4% a 56’800 milioni di kWh.
La Svizzera ha quindi dovuto importare 4’500 milioni di kWh, pari al 7,3% della corrente necessaria. Nel periodo precedente erano stati importati appena 28 milioni di kWh.
Gli svizzeri figurano tra i più grandi consumatori di energia in Europa. Nel 2003 ogni economia domestica ha utilizzato 5220 kWh, mentre la media europea si situa sulle 4040.

La penuria di acqua non concerne soltanto i laghi artificiali.

Con 192,15 metri, il livello del Lago Maggiore si avvicinava in questi giorni al suo valore storico più basso (192 metri), misurato nel 1922.

Anche il lago di Costanza, con 394,1 metri, deve far fronte alla siccità: l’acqua ha raggiunto il livello più basso dal 1949.

Numerosi comuni hanno inoltre dovuto razionare l’impiego di acqua potabile, in seguito alla forte diminuzione delle riserve di acqua potabile.

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