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Ad Hannover ha aperto i battenti l’esposizione universale dedicata al nuovo mondo

Il padiglione svizzero. L’Expo di Hannover è dedicata «all'avvento di un nuovo mondo», attorno a Uomo, Natura e Tecnologia Keystone

Il presidente tedesco Johannes Rau ha inaugurato giovedì l'Expo 2000 di Hannover, che si tiene per la prima volta in Germania. L'inaugurazione è stata perturbata da una manifestazione di protesta per l'investimento richiesto dalla mostra.

Ad Hannover, la Svizzera offre un luogo di rilassamento alle migliaia di visitatori attesi ogni giorno. Il padiglione è un quadrato di cinquanta metri di lato alto sette metri, completamente in legno e pieno di suoni.

Le speranze degli organizzatori, che hanno investito oltre 3 miliardi e mezzo di marchi nella prima esposizione mondiale in territorio tedesco, azzardano un totale di 40 milioni di visitatori entro il 31 ottobre, quando l’Expo 2000 di Hannover chiuderà i battenti dopo cinque mesi.

Se le attese andranno deluse, la sola garanzia sarà il caos finanziario e le prospettive per il momento almeno non sono incoraggianti: soltanto abbassando i prezzi d’ingresso e invitando 37 mila fra studenti, insegnanti, genitori e operai impegnati nei cantieri della fiera, la giornata di apertura non è stata un fiasco. Colpa di Internet e della spettacolarizzazione globale nella quale siamo immersi?

Forse. Di certo, Expo 2000 assomiglia più a un parco di divertimenti ipertecnologico che a un’esposizione universale nel senso classico del termine: un gigantesco Jurassic Park che su 170 ettari raccoglie i 182 stand di 155 Paesi e di una trentina fra organizzazioni governative e indipendenti, dove il futuro del pianeta è immaginato sotto tre punti di vista o dimensioni, “uomo-natura-tecnica”.

Saranno i “quattro pilastri dell’Expo” a dar forma concreta a questo “nuovo mondo”: i padiglioni nazionali, intanto. E poi un “programma culturale” che offre l’integrale del Faust di Goethe – 19 ore di spettacolo – accanto a concerti rock e all’esposizione delle opere di 500 artisti; una somma di 800 “grandi progetti mondiali”, dallo sviluppo dell’energia solare in Africa all’irrigazione del deserto; e il “parco a temi”, cinque padiglioni per riassumere le grandi visioni del pianeta uomo: dall’ambiente alla salute, dall’alimentazione all’energia.

Ad Hannover mancherà, purtroppo, il principale emblema dello sviluppo e della modernità: gli Stati Uniti hanno rinunciato a partecipare all’Expo 2000 per mancanza di interesse del mondo economico d’oltreoceano. Un’assenza dolorosa ma soprattutto simbolica, per una Fiera universale affacciata al ventunesimo secolo.

Emanuele Novazio, Hannover

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