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Adamov rimane dietro le sbarre

Ievgheni Adamov è sospettato dagli Stati Uniti di aver sotrnato 9 milioni di dollari Keystone

L'ex ministro russo Ievgheni Adamov resta per il momento in carcere, nell'attesa di valutare le richieste di estradizione di Stati Uniti e Russia.

Lo ha stabilito il Tribunale federale di Losanna, sospendendo così una precedente decisione di scarcerazione.

Lo scorso 9 giugno, il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona aveva accolto il ricorso di Ievgheni Adamov – arrestato ad inizio maggio in Svizzera su richiesta degli Stati Uniti – decidendo così della sua scarcerazione.

Il TPF era giunto alla conclusione che l’arresto di Adamov viola la garanzia internazionale del salvacondotto: l’ex ministro russo dell’energia nucleare beneficiava di questa tutela perché quando sono scattate le manette ai suoi polsi si trovava in Svizzera quale testimone nel procedimento contro la figlia Irina, naturalizzata cittadina elvetica e sospettata dalla giustizia bernese di riciclaggio in un’altra vicenda.

Il Tribunale federale di Losanna ha tuttavia accettato venerdì di concedere l’effetto sospensivo al ricorso inoltrato dall’Ufficio federale di giustizia, che si era opposto alla decisione di scarcerazione.

Indagato negli Stati Uniti…

L’ex ministro russo era stato arrestato il 2 maggio a Berna su richiesta degli Stati Uniti, dove Adamov è indagato per truffa, ricettazione, riciclaggio e frode fiscale.

In particolare, Adamov è accusato di aver stornato, tra il 1993 e il 2003, oltre nove milioni di dollari (circa 11 milioni di franch) che gli USA avevano messo a disposizione per migliorare la sicurezza degli impianti nucleari in Russia all’epoca di Boris Eltsin.

I soldi sarebbero stati trasferiti sui conti di diverse società americane controllate da Adamov.

Due giorni dopo il suo arresto, l’ex ministro si era opposto a una procedura semplificata di estradizione. La giustizia statunitense ha inoltrato formalmente una richiesta di estradizione di Adamov venerdì 24 giugno.

… e richiesto dalla Russia

L’affare Adamov è al centro di un braccio di ferro internazionale dopo che la Russia ha chiesto l’estradizione del suo ex ministro. Il mandato d’arresto russo riguarda presunte attività truffaldine fra il 1998 e il 2001.

Il ministero degli esteri russo aveva fatto notare che alcune delle azioni di cui è accusato Adamov sono state forse commesse quando era ancora ministro.

In virtù delle regole internazionali, tali azioni sarebbero coperte dall’immunità contro la giustizia penale di un paese straniero.

Supervisore a Chernobyl

Responsabile dell’energia atomica in Russia dal 1998 al 2001, Adamov è in particolare conosciuto per aver supervisionato il risanamento di Chernobyl, dopo la catastrofe del 1986.

Nel 2001 era stato sollevato dalla sua carica dal presidente Vladimir Putin, che lo aveva accusato di corruzione. Adamov era però uscito indenne dalle indagini.

swissinfo e agenzie

Ievgheni Adamov è stato nominato responsabile dell’energia atomica in Russia nel 1998.

Nel 2001 è stato sollevato dal suo incarico dal presidente Vladimir Putin, dopo essere stato sospettato di corruzione.

L’ex ministro è stato arrestato a Berna il 2 maggio scorso, in seguito ad una richiesta depositata dagli Stati Uniti.

La giustizia americana lo accusa di avere stornato a suo favore 9 milioni di dollari, invece destinati ad aumentare la sicurezza delle centrali nucleari russe.

La domanda di estradizine americana di Adamov è stata inoltrata a Berna venerdì 24 giugno.

Su Adamov pende anche una richiesta d’estradizione russa, depositata formalmente il 17 maggio presso le autorità elvetiche. La Russia lo cerca per frode.

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