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Agricoltura: Berna chiede all’OMC flessibilità

Il responsabile elvetico dei negoziati all'OMC Luzius Wasescha ha messo in guardia i grandi paesi esportatori di prodotti agricoli Keystone

La Svizzera ha stigmatizzato l'offensiva dei grandi paesi esportatori di prodotti agricoli in vista della Conferenza ministeriale di dicembre ad Hong Kong.

Per il capo della delegazione elvetica all’OMC, Luzius Wasescha, nell’ambito dei negoziati sull’agricoltura non si tiene sufficientemente conto delle differenze tra i paesi.

La Svizzera ha chiesto venerdì ai paesi membri dell’Organizzazione mondiale del commercio, riuniti a Ginevra questa settimana, di dar prova di maggior flessibilità in materia di negoziati sull’agricoltura.

Secondo il capo della delegazione elvetica, Luzius Wasescha, i grandi paesi esportatori di prodotti agricoli non dimostrano sufficiente comprensione per la situazione esistente in altri Stati. «In seno ai 148 Stati membri dell’OMC esistono 30-40 diverse realtà – ha sottolineato – realtà di cui si deve tener conto nei negoziati».

Paesi in via di sviluppo minacciati

«Il successo della Conferenza ministeriale di Hong Kong dipenderà dalla volontà dei principali attori di associare tutte le sensibilità al processo. Altrimenti le reazioni potrebbero essere numerose», ha dichiarato Wasescha.

L’ambasciatore non ha escluso una riunione a livello ministeriale a fine luglio a Ginevra per trovare un’intesa sulle modalità e preparare la conferenza di Hong Kong.

«L’apertura dei mercati in favore dei grandi paesi esportatori – ha affermato – rischia di ritorcersi contro i paesi in via di sviluppo. Sarebbe un risultato alquanto strano per un round dello sviluppo».

I paesi del gruppo ACP (Africa-Caraibi-Pacifico) sono particolarmente preoccupati, ha rilevato il capo delegazione svizzera. I dati sui dazi prelevati sullo zucchero provocano vivaci dibattiti, ha aggiunto.

Concessioni, ma anche contropartite

Il capo della delegazione elvetica ha poi ricordato che i principali paesi importatori di prodotti agricoli riuniti in seno al gruppo del G10 presieduto dalla Svizzera importano ben il 14% di tutte le esportazioni mondiali, malgrado rappresentino solo il 3,5% della popolazione mondiale.

«Non vogliamo fare più concessioni di quante ne debbano fare i paesi esportatori», ha messo in guardia Wasescha. In altri dossier che pure interessano da vicino la Svizzera – come l’accesso al mercato dei prodotti industriali, i servizi, le regole dell’OMC e l’ambiente – sono attesi progressi solo «modesti».

Il capo della delegazione elvetica ha sottolineato che le riforme interne attuate dai paesi del G10 e dall’Unione europea, nonché l’eliminazione dei sussidi all’esportazione e la riduzione degli aiuti interni, avranno già «un impatto molto importante, senza precedenti».

Secondo i calcoli dell’Ufficio federale dell’agricoltura, i futuri accordi dell’OMC concernenti il nuovo ciclo di liberalizzazione del commercio si tradurranno in perdite comprese tra 1,5 e 2,5 miliardi di franchi per il settore agricolo.

swissinfo e agenzie

L’OMC conta 148 Stati membri.
La Conferenza ministeriale, l’organo supremo dell’OMC, si riunirà per la sesta volta dal 13 al 18 dicembre 2005 ad Hong Kong.
La Svizzera è all’undicesima posizione dei paesi importatori di prodotti agricoli.

I paesi del G10 – attualmente presieduto dalla Svizzera – sono i principali importatori di prodotti agricoli. Il 14% delle esportazioni agricole nel mondo finisce in questi paesi, malgrado rappresentino solo il 3,5% della popolazione mondiale.

Oltre alla Svizzera, del G10 fanno parte Israele, Islanda, Giappone, Corea del Sud, Liechtenstein, Isole Maurizio, Norvegia e Taiwan. La Bulgaria, che aderirà all’Unione Europea, si è ritirata.

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