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Aids: continua la ricerca sul vaccino

La battaglia contro l'Aids continua... (foto: Jim Gathany - CDC) Jim Gathany

Scienziati da tutto il mondo, Svizzera inclusa, si riuniscono in Canada per discutere degli ultimi sviluppi nella ricerca di un vaccino contro l'Aids.

La Conferenza a Montreal, definita “critica” dagli stessi organizzatori, avviene in un momento nel quale nuove infezioni e decessi continuano ad aumentare.

Gli ultimi dati rilasciati dal Programma delle Nazioni Unite per l’Aids (UNAids) indicano come il numero delle persone che convivono con il virus Hiv sia al massimo da sempre.

Lo scorso anno si sono registrati almeno 5 milioni di nuovi casi e sono oggi circa 40 milioni gli individui infetti. In luglio, UNAids ha ribadito la necessità di una soluzione a lungo termine quale, ad esempio, un vaccino.

“L’epidemia si sta espandendo in nuovi territori. Un vaccino di profilassi contro l’Hiv è l’unica speranza che rimane a milioni di persone in tutto il mondo per fermare i danni causati dalla malattia”, dice Rafick-Pierre Sékaly, presidente della Conferenza.

“Dobbiamo raccogliere tutte le forze e le risorse disponibili e coordinare gli sforzi per sviluppare un vaccino anti Aids. Si tratta di un obbligo morale per la nostra società”, aggiunge Sékaly.

Gli organizzatori sperano che l’incontro in Canada permetta di proseguire gli sforzi iniziati lo scorso anno a Losanna, dove la Conferenza si concluse con un appello per una maggiore cooperazione internazionale nella ricerca del vaccino.

L’evento di Losanna era stato organizzato dal locale ospedale universitario e da EuroVacc, una fondazione svizzera che ha per missione lo sviluppo di un vaccino anti Aids.

Test clinici ma …orizzonti lontani

Giuseppe Pantaleo, professore responsabile del dipartimento d’immunopatologia all’ospedale losannese, sta conducendo dei test clinici per un vaccino.

Secondo Pantaleo, che sarà a Montreal, è tuttavia improbabile che la scoperta di un vaccino preventivo avvenga nel prossimo decennio.

Questa opinione è condivisa dal professor Luc Perrin, responsabile del laboratorio di virologia clinica presso l’ospedale universitario di Ginevra. Secondo Perrin sarebbe più realistico parlare di un orizzonte temporale ancora più lungo.

Il professore ginevrino ritiene che le mutazioni e la complessità del virus implichino delle difficoltà che, per gli esperti ed i ricercatori, si traducono in ancora molta strada da percorrere.

“Quel che è chiaro è che oggi non esistono vaccini efficaci”, rileva Perrin. “Alcuni sostengono addirittura che non se ne scopriranno almeno per i prossimi 20 anni”.

Secondo Perrin, al momento i lavori di ricerca sono ad un bivio. Molti gruppi ed esperti in tutto il mondo stanno testando diverse varianti ma “non esiste un approccio privilegiato”.

“Necessitiamo di un altro gradino di sviluppo scientifico del quale ancora non disponiamo”, aggiunge il ricercatore. “Ciò non significa tuttavia che dobbiamo arrenderci”.

Secondo Perrin è necessaria una maggiore cooperazione internazionale per evitare “di condurre il medesimo tipo d’esperimento in tre luoghi differenti”.

swissinfo, Adam Beaumont
(traduzione: swissinfo, Marzio Pescia)

La conferenza di Montreal (Canada) sull’Aids si svolge dal 6 al 9 settembre.
Vi partecipano più di 800 specialisti provenienti da tutto il mondo.

Secondo l’UNAids, il numero di sieropositivi sta crescendo in tutto il mondo, principalmente nell’Asia centrale ed orientale e nell’Europa dell’est.

L’Africa subsahariana rimane la regione più colpita: qui vive più del 60% di tutti coloro che convivono con il virus ed i tre quarti delle donne colpite.

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