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Aiuto umanitario sempre più sollecitato

L'impegno finanziario più importante del CICR è destinato all'Iraq. Keystone

L'intensificazione di numerosi conflitti, a cui fa seguito l'aumento di profughi, ha costretto il Comitato internazionale della Croce rossa ad aumentare i suoi interventi.

Nel 2006, le spese dell’organizzazione umanitaria con sede a Ginevra hanno raggiunto il miliardo di franchi. Si tratta della somma più alta degli ultimi 50 anni. Preoccupa, in particolare, la situazione in Libano e nello Sri Lanka.

“Le violenze in Iraq, Sudan, Somalia, Afghanistan, Libano e Sri Lanka hanno provocato sofferenze incommensurabili e creato sfide sempre più complesse”, ha affermato giovedì il presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (CICR), Jakob Kellenberger, durante la presentazione a Ginevra del rapporto annuale dell’organizzazione.

Kellenberger ha affermato che fra le preoccupazioni maggiori del CICR, vi è lo spostamento dei profughi all’interno delle zone di conflitto: “I profughi – donne e bambini soprattutto – sono un gruppo di persone particolarmente vulnerabili”, ha spiegato.

Durante i conflitti armati, le violazioni del diritto internazionale umanitario sono sempre più flagranti. “Ogni violazione corrisponde alla distruzione di una vita. Una delle priorità del CICR – ha ancora sottolineato Kellenberger – è fare pertanto in modo che il diritto sia meglio rispettato, in particolare ricordando costantemente alle parti in conflitto i loro obblighi”.

Aumento del budget

L’aiuto alle vittime dei conflitti richiese naturalmente molte risorse finanziarie. Il fatto che numerosi istituti che si occupano di geopolitica sostengano che negli ultimi anni i conflitti armati nel mondo sono diminuiti, non significa che si possa abbbassare la guardia.

Jakob Kellenberger ritiene infatti che la diminuzione dei conflitti armati, non sia un motivo per rivedere al ribasso anche gli aiuti umanitari. Spiega anzi che “tali cifre non riflettono le conseguenze umanitarie di questi scontri. Anche se l’intensità dei combattimenti è in calo – come accade nel Darfur o in Somalia – i civili continuano ad esserne le vittime principali. Sono loro a doverne pagare le conseguenze, che si fanno sempre più gravi”.

Lo scorso anno il CICR ha speso quasi un miliardo di franchi in aiuti, la cifra più elevata degli ultimi 50 anni. Ma, visto l’aggravarsi della situazione umanitaria, per quest’anno occorrerà aumentare nuovamente il budget, ha affermato Kellenberger.

Libano e Sri Lanka preoccupano

Dall’inizio del 2007, l’organizzazione ha già chiesto un aumento del suo budget per il Darfur, l’Iraq e la Somalia. Prossimamente dovrebbe fare altrettanto anche per lo Sri Lanka: “Quest’anno temiamo un forte aumento dei profughi sull’isola. Occorrerà quindi rinforzare il nostro aiuto”, ha precisato Kellenberger.

Il presidente del CICR si è pure detto “molto preoccupato” per l’accrescersi dei combattimenti a nord del Libano e la sorte dei civili implicati. Ha poi annunciato che un gruppo di collaboratori dell’organizzazione è potuto entrare nel campo di Nahr al-Bahred, dove vivono ancora 20’000 persone. Giovedì, nella zona – teatro di violenti conflitti – sono stati trasportati undici camion con 220 tonnellate di aiuti per la popolazione. Il giorno prima il CICR aveva già distribuito 20 tonnellate di alimenti.

“Non siamo in grado di avanzare cifre sul numero di morti e di feriti, in particolare fra i civili. E penso che nessuno in questo momento sia in grado di farlo”.

swissinfo e agenzie

In totale, il CICR ha fornito aiuto a 3,5 milioni di persone in 19 paesi. In un anno il loro numero è aumentato di 300’000 unità.

Milioni di altre persone implicate malgrado loro nei conflitti armati (popolazioni rurali vulnerabili, malati, feriti, prigionieri, persone disperse) hanno pure beneficiato dell’azione umanitaria dell’istituzione.

Altri progetti in diversi ambiti (acqua, costruzione, ecc.) hanno permesso di aiutare circa 16 milioni di persone.

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