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Al via il processo per il dramma della Jungfrau

Si è aperto lunedì davanti al tribunale militare a Coira il processo nei confronti delle due guide alpine coinvolte nel dramma della Jungfrau del luglio del 2007, che provocò la morte di cinque reclute e un sergente.

I due uomini dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo plurimo e di inosservanza colposa di prescrizioni di servizio. Rischiano pene detentive fino a tre anni, oltre a sanzioni pecuniarie. La sentenza dovrebbe essere pronunciata venerdì sera.

La corte è presieduta dal colonnello Felix Egli. A causa del grande interesse che la vicenda riscuote nell’opinione pubblica, nel capoluogo grigionese sono attesi molti giornalisti. Per questa ragione i procedimenti si terranno nella sala del parlamento cantonale.

La vicenda aveva suscitato emozione in tutta la Svizzera, nonché numerose critiche sulla sicurezza e sulle responsabilità all’interno dell’esercito.

Il mattino del 12 luglio 2007 dodici soldati appartenenti ad un’unità della scuola reclute per specialisti di montagna di Andermatt (Uri), accompagnati dalle due guide, avevano intrapreso l’ascesa ) in quattro cordate della Jungfrau, nell’Oberland bernese. Giunti ad una quota di circa 3800 metri, su un ripido pendio sotto la vetta situata a 4158 metri, i sei militari, di età compresa tra 20 e 23 anni, erano stati travolti ed uccisi da una valanga.

Secondo una perizia dell’Istituto federale per lo studio della neve e delle valanghe (SNV), la slavina è stata molto probabilmente causata dagli stessi militari. Stando agli esperti, il pericolo di valanghe il giorno del dramma era “marcato”, pari al terzo livello di una scala che ne conta cinque.

Quello della Jungfrau è il secondo grave incidente degli ultimi anni in seno all’esercito ad essere giudicato dalla giustizia militare. In seguito al dramma verificatosi nel giugno del 2008 sul fiume Kander, nell’Oberland bernese, costato la vita a cinque militi, il 21 ottobre scorso il comandante di compagnia era stato condannato a 18 mesi di detenzione con la condizionale e a una multa di 100 franchi. L’ufficiale era pure stato escluso dall’esercito.

swissinfo.ch e agenzie

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