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Alla ricerca di strategie contro il terrorismo

La conferenza è stata organizzata nel primo anniversario degli attentati di Madrid Keystone Archive

Durante la conferenza sul terrorismo di Madrid, il presidente della Confederazione Samuel Schmid ha invitato al rispetto del diritto internazionale.

Berna ha intanto confermato di aver ricevuto una richiesta da parte dell’Arabia saudita per la creazione di un Centro internazionale di lotta contro il terrorismo a Ginevra.

«La lotta contro il terrorismo è il compito comune di tutte le nazioni», ha detto Samuel Schmid durante la conferenza su democrazia e terrorismo di Madrid, rammentando le numerose convenzioni internazionali che esistono in questo settore.

Egli ha quindi sottolineato che la Svizzera «collabora strettamente» con le autorità di polizia degli altri Paesi. A titolo di esempio, ha parlato della cooperazione «efficace» fra Berna e Madrid nell’ambito degli attentati dell’11 marzo 2004 nella capitale spagnola.

Il presidente della Confederazione ha d’altra parte evocato gli «sforzi della Svizzera», fra le più importanti piazze finanziarie al mondo, per cercare di impedire il sostegno logistico e finanziario alle organizzazioni terroriste.

Rispetto dei diritti umani

Il ministro della difesa ha però sottolineato che criminalità e terrorismo devono essere combattuti con «metodi costituzionali» e «nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani».

Quale Paese depositario delle Convenzioni di Ginevra, la Svizzera deve svolgere un ruolo di sorveglianza. Schmid ha pure rilevato l’importanza di eliminare le cause del terrorismo, quali «la mancanza di democrazia, le violazioni dei diritti umani e i conflitti regionali».

Anniversario della strage di Madrid

La conferenza internazionale su democrazia e terrorismo, che riunisce 20 capi di Stato e 200 esperti di tutto il mondo, è stata organizzata in occasione del primo anniversario degli attentati terroristici di Madrid dell’11 marzo 2004.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, presente al vertice, ha posto l’accento in particolare sul rischio che il terrorismo ricorra ad armi nucleari o biologiche. “Che non vi sia ancora stato un attentato con materiale nucleare non ci deve indurre ad essere soddisfatti”, ha sottolineato Annan.

Il vertice si chiuderà giovedì con la presentazione dell’Agenda di Madrid, ovvero di linee guida e proposte concrete per far fronte alla minaccia del terrorismo internazionale.

Centro anti-terrorismo a Ginevra?

Intanto Berna ha confermato che l’Arabia saudita vorrebbe creare a Ginevra un Centro internazionale di lotta contro il terrorismo e che ha rivolto una domanda in tal senso all’ambasciatore di Svizzera a Ryad.

Pubblicata dal settimanale svizzero tedesco «Facts», l’informazione è stata confermata giovedì all’agenzia telegrafica svizzera dal portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri Ivo Sieber.

Il portavoce ha tuttavia precisato che non c’è ancora un progetto concreto: Ryad ha semplicemente esposto verbalmente l’idea. È dunque «ancora troppo presto per decidere se la Svizzera tende la mano al progetto», ha detto Sieber.

Anche le città di New York, Il Cairo e Vienna sono state prese in considerazione come potenziali sedi.

swissinfo e agenzie

La conferenza di Madrid è stata organizzata in occasione del primo anniversario dell’attentato terroristico nella capitale spagnola.
L’11 marzo 2004 terroristi islamisti avevano fatto esplodere bombe in quattro treni di pendolari, uccidendo 191 persone.

All’ordine del giorno della conferenza vi sono tre domande fondamentali:

Quali governi non collaborano sufficientemente alla lotta contro il terrorismo?

Com’è possibile interrompere i flussi finanziari che alimentano il terrorismo?

Che ruolo hanno i media e che ruolo dovrebbero avere?

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