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Allarme siccità in Ticino

Per l'agricoltura il problema è al momento il gelo, ma gli effetti della siccità si faranno sentire in primavera Keystone

Temperature sotto zero, ma non un fiocco di neve o una goccia di pioggia. Nel Cantone non piove da più di due mesi. Aumenta l'inquinamento e in alcuni Comuni si rischia l'emergenza idrica.

In Ticino le ultime precipitazioni significative risalgono ai primi di ottobre, e con il blocco anticiclonico che ha deviato a nord e a sud le perturbazioni, il mese di dicembre è stato uno dei più asciutti da cento anni ad oggi. Oltre a creare problemi per i rifornimenti idrici, il clima rigido e secco ha facilitato l’accumulo nell’atmosfera degli agenti inquinanti.

Inquinamento

Sebbene nel Cantone non si sia superata ancora la soglia di allarme, come in Lombardia dove la cappa di smog ha portato al blocco del traffico in alcune città, si sta tuttavia registrando un pericoloso aumento delle polvere fini in particolare nel Sottoceneri. Dalle analisi effettuate nelle prime due settimane di gennaio dai tecnici del Dipartimento del Territorio, risulta che il limite di 50 microgrammi per metro cubo, fissato dall’Ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico, è stato regolarmente superato toccando punte di 81 microgrammi di pulviscolo.

Oltrepassati pure i valori limite per il diossido di azoto che per cinque volte ha raggiunto una concentrazione media giornaliera pari a 99 microgrammi per metro cubo, contro gli 80 fissati dall’Ordinanza federale. A contenere, per fortuna, le emissioni inquinanti, c’è stato il rallentamento dei traffico dei mezzi pesanti per le festività natalizie.

Rifornimento idrico

Anche sul fronte dell’approvvigionamento idrico c’è preoccupazione. Alcuni Comuni hanno chiesto l’autorizzazione al Cantone per captare le acque di superficie per immetterle, dopo averle potabilizzate, negli acquedotti. E in qualche paese il rifornimento di acqua è stato assicurato con autocisterne.
La mancanza di pioggia e di consistenti precipitazioni nevose in montagna rischia di impoverire le falde acquifere, provocando anche problemi per i prossimi mesi estivi.

Agricoltura

A causare i guai maggiori alle coltivazioni più che la mancanza d’acqua è per ora il gelo. La temperatura che di notte e al mattino scende di parecchi gradi sotto lo zero, sta compromettendo soprattutto la produzione di frumento. Per gli ortaggi, persistendo il tempo asciutto, i primi problemi si vedranno solo in primavera. Nei boschi resta alto il pericolo d’incendi che a fine dicembre hanno provocati in alcune regioni danni ingenti.

Produzione di energia elettrica

Attualmente gli impianti delle centrali idroelettriche stanno lavorando con l’acqua accumulata nei bacini durante l’estate e senza poter contare sulle provvidenziali riserve delle piogge autunnali. Nell’alta valle Lavizzara, il lago della diga artificiale del Sambuco si è ridotto ad un terzo della sua capienza. Stessa situazione in Valle di Blenio e in Verzasca.

Se non ci saranno piogge abbondanti nei prossimi mesi, sarà difficile il riaccumulo, anche perché l’abituale apporto di acqua per lo scioglimento della neve in quota, sarà molto più scarso rispetto agli anni passati. Per la produzione di energia, la carenza di precipitazione si farà dunque sentire il prossimo inverno.

Previsioni

Dall’osservatorio meteorologico di Locarno Monti non arrivano segnali incoraggianti. Sul Ticino e il Nord Italia continuerà a stagnare un’area di alta pressione che terrà lontana la pioggia ancora per parecchi giorni. E nella Pianura padana è scattato l’allarme rosso, difatti in alcuni punti il livello delle acque del fiume Po si è abbassato di quattro metri.

Libero D’Agostino

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