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Ampio spazio alla canzone francofona sul palcoscenico del Paléo

Keystone

Terminato il Festival Jazz di Montreux, ecco che questa settimana a Nyon va di scena l'altro grande appuntamento musicale della Svizzera romanda. Un open air più regionale, quest'anno particolarmente francofilo.

Oltre ad una vasta delegazione della giovane canzone francese, il Paléo accoglie anche Zucchero, Pink e i sovversivi di Arcade Fire e l’islandese Björk, in esclusività svizzera.

«È una fortuna avere così tanti nuovi talenti francofoni, che si esprimono in tonalità diverse, con umore, poesia, impertinenza ed energia», constata Daniel Rossellat, patron del Paléo Festival.

Molti di questi talenti faranno tappa a Nyon, sul lago Lemano, in quest’ultima settimana di luglio. Ai vari Adrienne Pauly, Emily Loizeau, Renan Luce, Rose, Katel e Ridan si aggiungeranno alcuni pesi massimi della musica francese come Jean-Louis Murat, Arno, Zazie o Lynda Lemay.

Sempre nella lingua di Molière, l’umorista Gad Elmaleh affronterà una stimolante sfida: far ridere 30mila spettatori in condizioni decisamente lontane dal confort di un teatro. Per loro fortuna, gli artisti si esibiranno davanti ad un pubblico soprattutto francofono.

Un sondaggio realizzato nel 2004 (uno nuovo è previsto quest’anno) ha infatti evidenziato che i due terzi dei 220mila festivalieri giungono dalla regione del Lemano. Solamente un 6% proviene dalla Svizzera tedesca, 10% dall’estero.

Va bene così

Questa situazione soddisfa i promotori del festival. «Non abbiamo alcun mandato da parte di un ufficio del turismo, né riceviamo delle sovvenzioni che ci imporrebbero di far venire gente da molto lontano – spiega Rossellat – L’essenziale è avere un pubblico fedele e entusiasta del nostro programma. In fondo, poco importa la provenienza».

D’altronde, prosegue il direttore del festival, «se un giorno non dovessimo più vendere i nostri biglietti così rapidamente, faremo della pubblicità un po’ più lontano».

Il Paléo batte in effetti tutti i record di velocità al momento della vendita dei biglietti. La conseguenza: gli spettatori potenziali che non beneficiano della vasta e rapida copertura mediatica offerta nella regione attorno a Nyon, rimangono con un pugno di mosche.

«Quest’anno ad esempio, due ore prima dell’apertura della biglietteria a mezzogiorno, due serate erano già complete. E altre quattro sere lo erano alle cinque del pomeriggio», fa notare Rossellat.

«Quando l’informazione giunge nella Svizzera tedesca o all’estero è già tutto pieno».

Gente del posto

Il fondatore del festival sottolinea poi – con una certa fierezza – la partecipazione della popolazione locale. «Tra i 60’000 abitanti del distretto di Nyon vendiamo 40’000 entrate. E sono proprio loro che vengono ad acquistare i biglietti per primi!».

La bassa proporzione di svizzeri tedeschi a Nyon, che a seconda degli anni può comunque salire al 12%, si spiega anche con la concorrenza di appuntamenti musicali come l’open air di Frauenfeld, nel canton Turgovia, o il Gurten a Berna. Questi ultimi propongono a volte le medesime star.

Più che un semplice festival di musica, il Paléo è una vera e propria manifestazione socioculturale nella quale gli spettatori socializzano e si divertono in ogni modo. Per molti giovani romandi (la metà degli spettatori ha meno di 24 anni) è persino diventato una sorta di passaggio di rito.

Dal Nord dell’Africa

Quest’anno, oltre alla canzone francese, il festival rende onore alle musiche del Nord dell’Africa, con la presenza di Rachid Taha, dei Tuareg di Tinariwen o della voce sensuale di Natacha Atlas.

Björk e le sue cantanti tradizionali, i canadesi d’Arcade Fire, Ayo, Muse e Zucchero guideranno la delegazione pop/rock. A rappresentare i colori svizzeri ci saranno gli Young Gods, il rapper Stress, nonché i musicisti e cantanti classici diretti da Michel Corboz in una messa di Puccini.

swissinfo, Pierre-François Besson
(traduzione dal francese: Luigi Jorio)

Lanciato nel 1976, il Paléo Festival si svolge a Nyon, sulle sponde del Lemano tra Losanna e Ginevra, dal 24 al 29 luglio.

Tutti i biglietti sono stati venduti, ad eccezione di 1’000 entrate per serata, che saranno messe in vendita il giorno del concerto a partire alle 9 su paleo.ch e presso i punti vendita Ticketcorner. Nessun biglietto è disponibile sul posto.

Il Paléo vuole essere un festival eclettico sul piano degli stili, e al contempo disteso e molto festivo per ciò che riguarda l’atmosfera e l’offerta culinaria.

Il principale festival musicale open air della Svizzera e uno dei più grandi in Europa.

225mila spettatori nel 2006.

Un evento che propone 120 concerti su sei serate.

Un centinaio di stand culinari, 5 ristoranti e un camping gratuito.

19 milioni di franchi di budget, 50 impiegati e 3700 volontari.

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