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Anatre selvatiche sotto sorveglianza speciale

Fino a 100 mila moriglioni svernano ogni anno in Svizzera (foto Jean-Marc Fivat) Jean-Marc Fivat

Dal mese di novembre giungono in Svizzera anche le anatre selvatiche provenienti dalla Siberia, dove è stato identificato il virus H5N1.

In questi giorni prende quindi avvio il programma speciale di sorveglianza dei volatili acquatici, richiesto dal governo per prevenire rischi di trasmissione dell’influenza aviaria.

Arrivano da novembre fino ad inizio dicembre, quando le rondini, le cicogne e gli altri ospiti alati della stagione estiva hanno ormai fatto le valigie da tempo.

E, di solito, il loro arrivo desta quasi soltanto l’interesse di alcune migliaia di appassionati di ornitologia.

Quest’anno invece il moriglione e la moretta comune hanno già sollevato l’interesse dei media, prima ancora di lasciare la Siberia.

E, non appena poseranno le loro stanche ali sui laghi o sui fiumi svizzeri, queste anatre selvatiche si troveranno sotto sorveglianza speciale.

Volatili piuttosto timidi

Secondo gli esperti, il moriglione e la moretta sono infatti le uniche due specie di uccelli migratori che potrebbero provenire da regioni, in Russia, dove è stata identificata la presenza del temuto virus H5N1.

Per “colpa” loro, le galline e i polli svizzeri dovranno passare le prossime settimane allo stretto, rinchiusi nei pollai, come ordinato dal governo elvetico a titolo preventivo.

“Con quest’ultima misura, credo che si possa ormai escludere qualsiasi rischio di contagio per il nostro pollame, anche nel caso in cui un’anatra selvatica dovesse portare il virus fino in Svizzera”, ritiene Matthias Kestenholz, studioso di uccelli migratori presso la Stazione ornitologica di Sempach.

E anche per l’uomo, il rischio di un contagio diretto è quasi impensabile: “A differenza delle anatre indigene, il moriglione e la moretta sono volatili piuttosto timidi, che vivono generalmente in mezzo ai laghi e non si lasciano facilmente avvicinare”.

Influenza molto comune

Rimane però ancora l’eventualità di un contagio tra le diverse specie di anatre o altri volatili acquatici. Una cosa alquanto frequente.

“L’influenza è piuttosto frequente presso gli uccelli acquatici, come è il caso anche per l’uomo. Secondo vari studi, dal 5 al 20% degli uccelli acquatici sono portatori di virus”, rileva Stefan Bachmann, esperto presso l’Associazione svizzera per la protezione degli uccelli.

“Fortunatamente però il virus H5N1 si è trasmesso finora soltanto in casi rarissimi agli uccelli migratori. Questo tipo di influenza aviaria è stato riscontrato quasi soltanto tra il pollame”.

Secondo Bachmann, non è quindi per nulla il caso parlare di “anatre killer”, come hanno fatto alcuni media nelle ultime settimane, “gonfiando inutilmente i rischi di pandemia”.

Programma di sorveglianza

Per controllare ogni rischio residuo, la Stazione ornitologica di Sempach darà inizio proprio in questi giorni al secondo programma speciale di sorveglianza degli uccelli migratori, richiesto dall’Ufficio federale di veterinaria.

Finora, nessun caso di infezione è risultato dai campioni prelevati dagli uccelli canori, nell’ambito del primo programma condotto tra settembre e ottobre presso la stazione di inanellamento di Ulmethöchi nel canton Basilea-Campagna.

A Sempach saranno posti sotto osservazione invece gli uccelli acquatici e, in particolare, le anatre selvatiche, tra cui figurano ogni anno quasi 100 mila moriglioni ed oltre 150 mila morette.

“I campioni che preleveremo sul Lago di Sempach dovrebbero bastare, dal momento che questi uccelli si spostano continuamente da un lago all’altro e quindi, prima o poi, arriveranno anche da noi”, osserva Matthias Kestenholz.

Conoscenze utili

Inoltre, dopo decenni di studi, la stazione ornitologica di Sempach dispone già ora di vaste conoscenze sul comportamento e le abitudini di moriglioni e morette, in modo da poter riconoscere immediatamente eventuali anomalie.

“Tra tutti i volatili che vivono in Svizzera, gli uccelli acquatici sono sicuramente quelli che conosciamo meglio. Gli specchi dei laghi si prestano molto di più delle foreste per delle osservazioni ornitologiche”, spiega Matthias Kestenholz.

Conoscenze che si rivelano proprio ora particolarmente utili anche per le autorità federali e cantonali, colte inizialmente un po’ impreparate sui rischi di epidemia da influenza aviaria.

“Siamo ben lieti di poter mettere a disposizione il frutto delle nostre ricerche”, osserva lo specialista della Stazione ornitologica di Sempach, le cui attività vengono finanziate grazie alla generosità dei donatori.

“I rappresentanti delle autorità dovrebbero però anche rendersi conto del fatto che, con la crescente politica di tagli operata nel settore ambientale, la Svizzera rischia di vedersi un giorno privata di molte ricerche sugli animali selvatici che potrebbero rivelarsi estremamente utili”.

swissinfo, Armando Mombelli

Circa i due terzi dei volatili che si possono osservare in Svizzera sono uccelli migratori.
Tra questi figurano anche da 70 a 100 mila moriglioni e da 150 a 200 mila morette comuni.
Queste due specie di anatre selvatiche provengono in novembre anche da regioni della Siberia in cui è stato identificato recentemente il virus H5N1.

Creata nel 1924, la Stazione ornitologica di Sempach ha cominciato negli anni ’50 ad elaborare studi scientifici ed inventari dei volatili.

Le ricerche sono destinate agli appassionati di ornitologia, ma anche ad università, organizzazioni per la protezione degli animali, uffici federali e cantonali responsabili dell’ambiente, dell’agricoltura o della regolazione della caccia.

La Stazione ornitologica di Sempach è una fondazione di utilità pubblica, finanziata tramite le donazioni della popolazione.

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